Luigi Bosisio
Presidente FIGC dal 1909 al 1910Luigi Salvatore Bosisio è il primo Presidente federale con un passato da calciatore: era stato infatti nella rosa del Mediolanum nel 1902 per emigrare poi al Milan, dove, chiusa la carriera, divenne dirigente (oltre che giudice della F.G.I.).
Dopo aver ricoperto dal 1905 il ruolo di segretario della Federazione durante la Presidenza Silvestri, che aveva spostato la sede federale a Milano, fu eletto presidente nel 1909, mantenendo la carica fino alla fine della stagione 1909-1910. Con la sua presidenza la FIF assume la denominazione attuale: Figc, Federazione italiana gioco calcio.
Nel frattempo aveva lasciato il Milan per passare all’Internazionale, alla nascita del club nerazzurro (1908), quale "primo socio onorario". Proprio il suo legame con l’Inter, però, gli sarebbe stato fatale, in particolare per la gestione della data dello spareggio del campionato 1910 tra Pro Vercelli e Inter. Dopo essersi impegnato con i vercellesi affinché la gara si disputasse dopo l’impegno della Nazionale con la Francia (esordio il 15 maggio all’Arena Civica), considerando che la Pro Vercelli aveva alcuni calciatori (Fresia, Milano II e Innocenti) nella compagine del 53° Fanteria, che il 24 aprile doveva giocare la Gara Nazionale Militare. Ma le parole di Bosisio sono smentite dal direttivo federale che fissa la gara proprio il 24 aprile.
Il presidente della Pro, Luigi Bozino, accusa l’Inter di voler approfittare della situazione e manda in campo una squadra di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, che rimediano una sonora sconfitta (10-3) con il pubblico vercellese accorso sugli spalti per fischiare i nerazzurri. I calciatori della Pro Vercelli sono squalificati per tutto il 1910 (poi la squalifica fu ridotta a settembre) e saltano la prima e la seconda gara della Nazionale. Che dopo il 6-2 alla Francia a Milano (15 maggio), rimedia un pesante 6-1 a Budapest (26 maggio).
Approfondimento: le premesse, le selezioni, le polemiche dell'ESORDIO DELLA NAZIONALE
Le responsabilità della disfatta vengono imputate a Bosisio, che sarà sostituito per alcuni mesi prima da Felice Radice (1910), poi da Emilio Vavassori (1911).