A Milano l’ultimo saluto a Candido Cannavò tra applausi e commozione
martedì 24 febbraio 2009
Diverse centinaia di persone hanno reso l’ultimo saluto, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, all’ex direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò deceduto domenica scorsa a 78 anni. Autorità sportive e non sportive, atleti di tutte le discipline,
soprattutto estimatori, lettori, gente che lo aveva conosciuto per le sue battaglie civili e sportive.
Gli stendardi di alcune squadre di calcio tra cui quello della Figc, dell'Inter, della Juventus, della Fiorentina, del Milan e della Roma, e quello della Ferrari, sistemati dietro l'altare, da cui ha celebrato messa il cappellano del carcere minorile Beccaria Don Gino Rigoldi. All'esterno, diverse corone di fiori dedicate a Cannavò da enti e club vari, dal Coni al Barcellona, dalla famiglia Moratti alla scuderia Renault di Fabio Briatore.
In prima fila, oltre ai familiari dell'ex direttore della Gazzetta dello Sport, il sindaco di Milano Letizia Moratti con la fascia tricolore, il presidente della Provincia di Milano
Filippo Penati, il presidente della Figc Giancarlo Abete accompagnato dai vice presidenti Gussoni e Albertini e dal capo dell’ufficio stampa Valentini, il presidente del Coni Gianni Petrucci, il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese, il membro italiano del Cio, Franco Carraro, il direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, il direttore della Gazzetta dello Sport Carlo Verdelli, il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'ad del Milan Adriano Galliani. E numerosi campioni dello sport.
Tanta commozione all’interno della Basilica, poi il lungo applauso che ha accompagnato il feretro all’uscita, nel ricordo di un grande uomo di sport che ha accomunato mondi diversi sotto la bandiera della passione sportiva. In mattinata era continuato l’omaggio nella camera ardente allestita nella sede della Gazzetta in via Solforino, dove si era recato anche il presidente della Figc Abete con i vice presidenti Gussoni e Albertini per un ultimo saluto al giornalista e amico: “E' stato un amico e un cantore dello sport, che fino all'ultimo ha saputo trasmettere una dimensione che vive prima di valori e poi di competizione: queste le parole pronunciate da Abete in ricordo di Cannavò. Commozione nelle parole del presidente della Uefa Michel Platini: “Non eravamo nella stessa posizione, lui in tribuna e io in campo - ha sottolineato Platini ricordando i tempi in cui giocava con la maglia della Juventus - ma leggevo i suoi articoli in cui difendeva il bel calcio. Aveva la possibilità di mandare certi messaggi, ha dato allo sport il suo valore, ha reso piccoli grandi giocatori e anche il contrario”.
Il Comune di Milano dedicherà alla memoria dell’ex direttore della Gazzetta tutti gli eventi che nel 2009 caratterizzeranno la città di Milano nel suo ruolo di capitale
europea dello sport. Lo ha annunciato il sindaco Letizia Moratti, al termine della cerimonia funebre: “Con la famiglia troveremo poi un luogo a Milano da dedicargli”, ha aggiunto il sindaco.