Abete, 2007 con luci e ombre ma bilancio largamente positivo
venerdì 21 dicembre 2007
“Il 2007 è stato largamente positivo sul versante tecnico-agonistico per i successi della Nazionale e dei club italiani,con il Milan in prima fila vincitore di tre trofei di altissimo prestigio; con la qualificazione dell’Under 21 alle Olimpiadi di Pechino; con tre squadre qualificate agli ottavi di finale della Champions League; ma anche per il riconoscimento della scuola tecnica italiana con l’incarico di ct dell’Inghilterra a Fabio Capello e la crescente presenza dei nostri calciatori nei maggiori campionati esteri. C'è però, allo stesso tempo l’amarezza per gli ultimi avvenimenti legati alle intercettazioni telefoniche e agli sviluppi dell’inchiesta su Calcipoli”: con queste parole il presidente della Figc Giancarlo Abete ha chiuso l’anno in corso con il consueto brindisi e scambio di auguri con i rappresentanti della stampa. “Un anno positivo – ha continuato Abete - anche sotto altri aspetti: per quanto riguarda l’ammissione ai campionati, solo il Tempio è stato escluso: fermo restando che il percorso è tuttora impegnativo, il nostro calcio è in buono stato di salute e la FIGC intende intensificare controlli amministrativi e fiscali”. Abete ha riferito di un incontro già avvenuto con i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate sui problemi dell’IVA e della decisione di monitorare attraverso un organo tecnico, d’intesa con la Covisoc, anche la questione della valutazione dei calciatori in sede di mercato. “Un altro atto importante – riferisce ancora il presidente della Figc - riguarda il provvedimento legislativo relativo ai diritti televisivi che conclude un lungo iter. Il problema più preoccupante è legato alla lotta alla violenza: anche se i dati sono in assoluto migliorati, non possiamo dimenticare la morte di Licursi, Raciti e Sandri”. L’impegno è a non abbassare la guardia e a lavorare perché dal 1° marzo la presenza degli steward negli stadi contribuisca a garantire serenità e un clima migliore sugli spalti. Per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra il presidente del Coni Petrucci e Abete, che ha ricordato: “Ho già espresso tutta la mia amarezza a Petrucci – ha sottolineato il presidente della Figc - che suo malgrado si è trovato inserito in lacune intercettazioni che mi esimo dal commentare. Al presidente del CONI ho ribadito la più ampia fiducia a titolo personale e della FIGC; l’auspicio, ora, è che si arrivi in tempi brevissimi ad una conclusione di questa vicenda. Ho chiesto personalmente al Procuratore federale Palazzi di accelerare le verifiche e di accertare le responsabilità”. “Voglio ricordare – ha continuato Abete - che dal 1° marzo scorso è stato varato il nuovo codice di giustizia sportiva in linea con i principi ispiratori del Coni, che prevede che il provvedimento di radiazione sia di competenza degli organi di giustizia sportiva. In questo momento non sarebbe corretto da parte mia entrare nel merito ed esprimere pareri”. Sempre in tema di giustizia sportiva, rispondendo alle domande dei giornalisti è stato affrontato l’argomento dell’estensione delle squalifiche a livello internazionale,con riferimento a Luciano Moggi : “La Fifa – ha spiegato il presidente della Figc - può decidere autonomamente in base al proprio regolamento. Le normative Uefa e Fifa sono differenti. Le regole della confederazione calcistica europea prevedono che si agisca solo su proposta della Federazione nazionale. Io ritengo che il comportamento seguito dai commissari straordinari Guido Rossi e poi da Luca Pancalli sia stato corretto e io stesso mi sono schierato sulla stessa linea. Qui siamo in presenza di una situazione pendente, ovvero un ricorso al Tar, e prenderemo una decisione solo quando si sarà pronunciato questo organismo. Ci siamo mossi nella logica di attendere il giudizio di merito del Tar e per ora non abbiamo voluto coinvolgere Uefa e Fifa. Quanto al provvedimento di radiazione - ha concluso Abete - il nuovo codice di giustizia sportiva prevede, come ho già detto, che questa decisione non sia più titolarità degli organi federali ma esclusivamente di quelli della giustizia sportiva”.
Foto di Maurizio Pittiglio