Abete: “Basta con certi comportamenti, vanno colpiti con severità”
lunedì 10 maggio 2010
Manca una sola giornata al termine della serie A, è tempo di bilanci. Intervenendo alla trasmissione “La politica nel pallone” su Gr Parlamento, il presidente della Figc Giancarlo Abete sottolinea gli aspetti positivi e quelli meno lieti del campionato che sta per concludersi. Linea dura da parte del presidente federale nei confronti di tutti, dai tifosi a presidenti, tecnici, giocatori, senza distinzioni. “Il campionato – dice - è interessante fino alla fine. Sono preoccupanti però i comportamenti di tanti soggetti che alimentano tensioni. Sul versante delle dichiarazioni e dei comportamenti serve un fortissimo salto di qualità. Ognuno dice il contrario di qualcun altro, ognuno se la prende con l'arbitro. Lo sfottò e l'ironia sono una cosa, l'esasperazione degli animi è un'altra”.
“Noi rimaniamo legati alle riflessioni fatte dal Presidente della Repubblica” aggiunge Abete, facendo riferimento alle recenti dichiarazioni del Presidente Giorgio Napolitano, che ha stigmatizzato comportamenti “inconsulti” nel mondo del pallone.
VIOLENZA – “La violenza non riguarda solo il nostro paese, ma questo non può costituire una consolazione. Il calcio non è solo tifo che diventa faziosità, è anche rispetto nei confronti degli avversari”, dice Abete. Genoa-Milan è stata disputata a porte chiuse per i rapporti pessimi tra le due tifoserie. “A Genova siamo passati dal tentativo di pacificazione alle porte chiuse, una situazione peggiore rispetto agli anni passati. Occorre il massimo coordinamento tra ministero, Osservatorio e prefetti. La responsabilità finale dell'ordine pubblico spetta al prefetto e questo è avvenuto anche a Genova”. E su Juventus-Parma: “Non è accettabile che ci siano situazioni di criticità legate a partite con significati tecnici particolari. E' un'aggravante se si verificano incidenti in gare che non hanno nemmeno tali significati. Occorre essere sempre più severi nei confronti di queste persone. Il fenomeno non è stato sottovalutato dalle autorità sportive: sono migliaia di persone su milioni di appassionati, sono comunque troppe. Vanno colpite ancor più severamente, fermo restando l'assoluto apprezzamento per l'operato del ministero dell'Interno”.
EURO 2016 – “E' comprensibile che Platini tifi per la Francia”. Replica Abete alle parole del presidente della Uefa che, in un'intervista
al sito della federcalcio tedesca (Dfb), ha detto: “Sono francese, dovrei vergognarmi se la Francia non fosse la favorita nel mio cuore. Ma io non decido da solo, quindi la corsa è aperta”. “Platini – ha continuato Abete - ha anche parlato delle difficoltà di Euro 2012. Noi abbiamo rispettato la scelta della Uefa, ma ancora oggi si parla di difficoltà in Ucraina. Non lo dico io, lo dice Platini. Bisogna fare scelte ponderate, attendiamo di sapere come è stato valutato il nostro dossier rispetto a quello di Francia e Turchia. Se non dovessimo ottenere la manifestazione, verificheremo che i miliardi promessi da Francia e Turchia garantiscano l'arricchimento dell'impiantistica”. Lo sport italiano aspetta l'approvazione della legge sugli stadi. “E’ molto importante per il calcio italiano, a prescindere da Euro 2016. La realizzazione di impianti diversamente funzionali è una necessità che prescinde dall'assegnazione del torneo. Ho sempre detto che l'approvazione della legge non avrebbe determinato il successo, così come la mancata approvazione non avrebbe determinato l'insuccesso”.
TOTTI – Il presidente Abete è intervenuto anche sul “caso” Totti: “Quando si sbaglia, è giusto essere sanzionati. Ma non si deve mettere all'indice una persona. Sono sempre stato contrario a giudicare le persone da un singolo episodio. Ognuno sbaglia, Totti ha fatto tantissime cose buone a livello sportivo, sociale e di solidarietà. Lui sa di avere sbagliato: una cosa è sanzionare l'atto, un'altra è mettere all'indice una persona che merita rispetto”.