Attualità

Abete: “Con tante stelle in campo, il nostro resta un grande campionato”

lunedì 12 gennaio 2009

Abete: “Con tante stelle in campo, il nostro resta un grande campionato”

Lo stop invernale non ha tolto interesse alla serie A. All'indomani della ripresa della stagione e alla luce dei risultati del campo, il presidente della Figc Giancarlo Abete si schiera a favore della pausa natalizia. “La sosta è un fatto tradizionale - ha detto Abete ospite di Radio Anch'io Lo sport – è giusto che ci sia, in Germania il campionato riprende a fine mese. Non è facile individuare il periodo: il prossimo anno, per esempio, si tornerà a giocare il giorno dell'Epifania anche perchè ci sarà la coppa del mondo. In questi venti giorni di pausa il campionato ci è mancato, e quando manca un amico e lo si ritrova siamo tutti ben disposti. Ecco, questo pensare positivo va valorizzato perchè è una cultura che deve crescere. Con tante stelle in campo, come Beckam, resta un grande campionato”.
Il presidente federale sottolinea però che “ci si deve abituare al fatto che soprattutto i grandi club giochino la sera per le esigenze legate ai diritti tv. Quello italiano
resta un campionato interessante per la lotta allo scudetto, alla Champions e anche per la salvezza”.
Quanto al futuro, Abete sottolinea: “Il calcio non ha necessità di rivoluzioni, ma di aggiustamenti, di riforme”. E quelle strutturali potrebbero arrivare nel secondo trimestre dell'anno. Le criticità del pallone restano sempre gli stadi e la violenza: “Ma fortunatamente – continua il presidente - anche per il lavoro fatto da tanti, gli episodi sono contenuti, la tendenza è positiva, però bisogna tenere alta la guardia”.
Parole di elogio per Roberto Rosetti, eletto miglior arbitro del 2008:  “Mi sono congratulato con lui, c'è una continuità importante, e i nostri arbitri sono valorizzati a livello internazionale. Ciò non toglie che in Italia si possono commettere degli errori, fa parte del gioco”.
Sul processo Gea e le sentenze arrivate nei giorni scorsi, Abete non si sbilancia ma ci tiene a chiarire che la giustizia sportiva è separata dal processo penale. “Noi siamo stati riconosciuti come soggetto che ha subìto un danno”.
Infine sulla possibilità di vedere Amauri in nazionale: “Deve regolarizzare la sua posizione e quella di sua moglie come cittadino italiano. Poi sarà una libera scelta del giocatore: in nazionale comunque devono andare giocatori che hanno forti motivazioni di indossare la maglia azzurra”.