Abete e gli episodi di violenza: "Figc favorevole a norme più rigorose”
lunedì 5 maggio 2014
“Daspo a vita? Dobbiamo essere lucidi nel tipo di valutazione. C'è una volontà espressa da parte del ministro dell'Interno, che è quella di rendere ulteriormente più rigoroso il quadro normativo esistente. Su questo noi siamo perfettamente favorevoli”: con queste parole il presidente della Figc Giancarlo Abete commenta l'idea lanciata dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano - dopo i disordini legati alla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma - circa la possibilità di prevedere l'esclusione a vita dagli stadi per i soggetti violenti.
“In altri paesi – continua Abete - esiste una possibilità di intervento dei club che oggi le nostre società non hanno. E' il caso dell'Inghilterra, della Spagna, in cui negli statuti dei club viene evidenziata la possibilità di manifestare un non gradimento per la presenza di pseudo-tifosi, o comunque di delinquenti. Mentre a livello generale, oggi il quadro di riferimento italiano prevede dei Daspo con un periodo di tempo limitato, che è una misura amministrativa che viene data da parte dei questori”.
Circa la possibilità di spostare la sede della finale di Coppa Italia, Abete ha sottolineato: “Questa è una decisione che assumono due soggetti: l'organizzatore dell'evento, che è la Lega, e come sempre avviene i soggetti preposti all'ordine pubblico che evidenziano se sussistono dei problemi. Ho detto chiaramente ieri - ha aggiunto il presidente a margine della presentazione della mostra sulla storia della Nazionale all'Auditorium di Roma - che una finale ha un fascino unico, e che volta per volta vanno valutate eventuali situazioni che possono comportare particolari preoccupazioni. Sono certo che la Lega, peraltro sostenuta e supportata dai responsabili dell'ordine pubblico, saprà assumere la decisione che ritiene più funzionale, sia all'evento sportivo sia a quello che tutti noi vogliamo e cioè un clima di civile convivenza all'interno degli stadi”.
Non è mancata la replica al presidente del Coni Malagò che, parlando degli episodi di violenza avvenuti prima della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico, ha affermato che il calcio "ha fatto poco o lo ha fatto male" per risolvere i problemi. “Penso che il presidente Malagò abbia applaudito alle decisioni assunte dalla task force di cui il Coni ha fatto parte, ricordo perfettamente il suo intervento alla scuola di polizia favorevole al ruolo che stavano svolgendo le forze dell'ordine e il ministero. Poi il resto si commenta da sé”.