Abete e la legge sugli stadi: “Siamo in ritardo rispetto al resto d’Europa”
lunedì 14 febbraio 2011
“Gli stadi sono fondamentali per la crescita del calcio italiano. Siamo in ritardo rispetto al resto d'Europa, a questo disegno di legge non ha giovato che in un unico provvedimento siano stati inseriti stadi e ripartizione dei diritti tv. Si è creato un cortocircuito che va rimosso: la ripartizione del 10% avverrà e, affinchè i club compensino con maggiori introiti, servono stadi che assicurino funzionalità, servizi e sicurezza. Altrimenti si ritarda la competitività del nostro calcio. Bisogna essere trasparenti”: lo ha dichiarato il presidente della Figc Abete intervenendo alla trasmissione radiofonica la “Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, che ha festeggiato la puntata numero 300.
In questa occasione, il presidente federale è tornato a parlare anche dell’amichevole di mercoledì scorso a Dortmund tra Germania e Italia: “Quello che è piaciuto di più – ha dichiarato - è stato lo spirito messo in campo, la capacità di fare gioco e di mantenere inalterato il valore della gara nonostante le sostituzioni. Siamo tornati in uno stadio che ci ha visto vincere in modo convincente contro la Germania nei Mondiali del 2006, ma il nostro appuntamento fondamentale è quello del 25 marzo a Lubiana contro la Slovenia. I grandi confronti internazionali danno la linfa vitale al rapporto della Nazionale con il pubblico”.
E, a proposito della sfida con la Slovenia, Abete non nasconde qualche timore sull'ordine pubblico: “Anche lì vigono norme diverse e di solito la federazione slovena vende i biglietti su internet senza la richiesta del nominativo. Noi siamo sempre attenti, ma dopo quello che è successo a Genova con la Serbia lo saremo ancora di più”.
Uno sguardo al campionato, in particolare alla sfida tra Juventus e Inter: “E’ stata una partita intensa sino all'ultimo secondo dei quattro minuti di recupero. Una gara – ha continuato Abete – che ha confermato la rivalità tradizionale tra due grandi società, ma in un clima di rispetto in mezzo al campo ed è importante che ciò sia stato privilegiato a differenza di tensioni che vanno oltre le regole. E' vero, c'è stato qualche scoppio e qualche petardo di troppo, ma è stata una partita corretta. E il campionato resta aperto: saranno importanti i recuperi per valutare come si posizionerà l'Inter”.