Abete: “Lavorare a soluzioni condivise per la vicepresidenza della Figc”
lunedì 18 marzo 2013
“Convocheremo un Consiglio Federale la settimana dopo Pasqua e procederemo a un completamento degli organi della federazione, sia con la nomina dei vice-presidenti che del Comitato di presidenza”: lo ha annunciato il presidente della Figc Giancarlo Abete ai microfoni de “La Politica nel Pallone” a Gr Parlamento. “Quello delle vice-presidenze – spiega il numero uno della Federcalcio – è un nodo aggrovigliato, ma bisogna dare a queste elezioni il giusto valore. Dirigenti che hanno già ricoperto l'incarico, come Tavecchio e Albertini, possono avere legittimamente l'ambizione di proseguire il loro operato tutti insieme. Lavoreremo per capire se si può arrivare a soluzioni condivise, altrimenti si andrà ad elezioni, tenendo conto che la qualità dei dirigenti prescinde dal voto in più o in meno della tornata elettorale. E non penso che gli esiti della stessa possano portare a delle rotture dei rapporti”.
Abete ha parlato anche della Nazionale e, in particolare, di Balotelli: “Rimane un giovane, una persona in fase di crescita, in esperienze e miglioramenti che tutti noi auspichiamo possano esserci ancora. Ma mi sembra che il suo ritorno in Italia sia positivo sia per i gol segnati che per l'apporto al Milan ed i comportamenti. E’ un ottimo segnale, vogliamo il Balotelli di Italia-Germania, un giocatore determinante, un grande campione. E che dia il meglio di sè nelle prossime partite, Confederations Cup compresa”.
Per il Pallone d'Oro, a cui SuperMario ambisce, c'è ancora tempo: "E' un po' presto, è un riconoscimento che è collegato alla continuità, ad una forte capacità di incidere a livello internazionale, non solo nel proprio campionato. Sarebbe bello ci arrivasse il prima possibile, starebbe a significare che lega il suo nome anche ai successi del Milan, oltre che della Nazionale”.
Per Icardi, il bomber della Sampdoria, assicura che “non esiste alcun pressing, perchè non è giusto che ci sia. Prima deve esserci un profondo convincimento da parte sua di indossare una maglia, non ha ancora fatto una scelta ufficiale, ma sembra fortemente attratto dall'Argentina, come è comprensibile. E' una partita che non giochiamo nella logica di trattative ed ammiccamenti, restiamo collegati alla volontà del giocatore. Dovesse esprimere gradimento per la maglia azzurra, sarebbe fatta una valutazione di carattere tecnico”.
Anche in vista delle prossime partite della Nazionale, l'amichevole col Brasile e la sfida con Malta valida per le qualificazioni mondiali, è ingiustificato parlare di pressing da parte dei grandi club per non affaticare eccessivamente i loro campioni. “Parliamo di professionisti – spiega Abete – c’è differenza tra un'amichevole, seppur importante, con il Brasile e una gara ufficiale, alla nostra portata, con Malta. Un'amichevole consente un maggior numero di sostituzioni, nelle partite ufficiali dipende invece da come si parte, ma penso dobbiamo tener conto di due fattori: l'importanza della qualificazione ai Mondiali per il nostro calcio e che Prandelli ha sempre gestito con intelligenza i rapporti con i club. I contatti ci saranno anche stati, ma fanno parte di una logica di rapporti che prescindono dal periodo, e non per avere privilegi ma per capire se un giocatore può dare il massimo in certi momenti”.
In occasione dell’amichevole in programma a Ginevra, la Figc ha invitato Boateng quale testimonial nella lotta contro il razzismo: “Purtroppo siamo balzati all'onore delle cronache in negativo, ma abbiamo anche una grande trasparenza, siamo molto immediati nel riconoscere i nostri limiti e criticità. Non si fa mai a sufficienza, ma questo sforzo dobbiamo farlo tutti. Il razzismo è una realtà che va combattuta. Un inasprimento della pena? Dal punto di vista morale, non possiamo che essere favorevoli, ma poi dobbiamo capire chi riguarda: se colpisce effettivamente i responsabili è giusto, se poi il rapporto tra colpiti e club è sperequato, bisogna valutare il metodo della sanzione. Mi batto affinchè i responsabili siano presi e colpiti dai Daspo. E ringraziamo il ministero dell'Interno: molto è stato fatto e molto è da fare ancora, ma senza un'educazione adeguata è inutile”.