Abete: “Le priorità restano gli stadi, la lotta alla violenza e i bilanci”
lunedì 16 marzo 2009
“Si apre un quadrienno importante. Bisogna avere le idee chiare in partenza, ma le dobbiamo avere in tanti”: a parlare, in vista delle elezioni federali, è il presidente della
Figc Giancarlo Abete, intervenuto alla trasmissione radiofonica “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento. Sono molteplici gli impegni e gli aspetti da affrontare, ma le due priorità rimangono, comunque, “la ristrutturazione degli stadi - indica Abete - che è fondamentale anche per proseguire in quel trend positivo di recupero sul versante delle presenze agli stadi, e poi la lotta a ogni forma di violenza. I dati dell'Osservatorio sono fortunatamente positivi, il che però non significa che il problema è risolto, anche se leggiamo che ci sono scenari importanti in tutta Europa: per
esempio a Mosca sono stati arrestati 500 tifosi dello Zenit”.
SALARY CAP – “Il salary cap? Si può provare a trovare un accordo complessivo a livello europeo, ma non è la soluzione dei problemi. A prescindere dal fatto che bisognerebbe trovare tutte le modalità per evitare degli aggiramenti – sottolinea il presidente Abete - il salary cap predetermina una situazione in cui i soggetti che hanno più fatturato, possono spendere di più per i giocatori e sono più avvantaggiati. Sono più importanti i controlli sulle iscrizioni ai campionati, se ci sono determinati parametri, le società sono tutte sotto controllo”.
RIFORMA DEI CAMPIONATI - Sulla riforma dei campionati, Abete sottolinea che è stato “fatto un piccolissimo passo avanti grazie all'atto di responsabilità delle società di serie B che si sono auto limitate in riferimento alla possibilità di fare ripescaggi qualora determinati club non venissero iscritti al campionato. E' un piccolo passo, ma la riforma dei campionati deve essere fatta con condivisione e consapevolezza, perchè c'è il diritto di veto da parte di ognuna
delle componenti”.
CANDIDATURA EURO 2016 – Il presidente Abete lascia intendere che l’Italia potrebbe presentare una candidatura congiunta con la Francia, in quanto paese confinante: “Noi abbiamo presentato la nostra dichiarazione d'interesse ed entro i
primissimi di aprile la Uefa darà una risposta - spiega – poi, se la candidatura è stata accettata, avremo tempo fino a febbraio 2010 per presentare il dossier con
una decisione che verrà assunta nel maggio 2011. Noi non abbiamo nessuna remora sulla possibilità di valutare in corso d'opera l'opportunità di convergere su un'unica candidatura: se poi si trattasse di farlo con la Francia, si tratterebbe di un Paese amico
e confinante. Se però questo non fosse tecnicamente o politicamente possibile - aggiunge Abete - cercheremo di giocarci le nostre carte”.
Euro 2016 rappresenta “un'opportunità per accelerare un iter, che comunque prescinde dall'Europeo, uno stimolo ulteriore per migliorare la qualità funzionale dei nostri
Stadi”. Per il dossier la Figc pensa agli “stadi un po' storici, che sono quelli dei Mondiali del '90 e che fanno riferimento a città importanti del nostro Paese. Ma aspettiamo prima l'ok dell'Uefa e poi cominceremo a lavorare sul dossier”.
AMAURI – “La Federazione non può ufficializzare niente – spiega Abete - perchè è una cosa che dipende dalla volontà dei singoli. C'è una questione di volontà personale, prima da parte della moglie del calciatore e poi da parte dello stesso Amauri di seguire il percorso che porta alla cittadinanza italiana. Ho dovuto rispondere in passato a
un sacco di domande sulla cosiddetta convocazione di Dunga, quando poi in realtà non è arrivato alcun documento ufficiale alla Juventus: non vorrei trovarmi di nuovo a parlare di cose che non ci sono. Dal momento in cui Amauri dovesse divenire cittadino
italiano, e non ci fossero altre situazioni emerse nel frattempo, si dovrà valutare sia la volontà del calciatore sia quella del commissario tecnico Lippi. I tempi? Non li conosco- ha concluso Abete- e non li posso prevedere”.
AUGURI A TRAPATTONI – Dal presidente federale auguri all’ex commissario tecnico dell’Italia e attuale ct della Repubblica d’Irlanda Giovanni Trapattoni che domani compie 70 anni: “La storia di Trapattoni è legata a quella del calcio italiano e della nostra nazionale. E' una persona che si fa voler bene. Il rapporto con Trapattoni prescinde dal fatto che il 1°aprile ci troveremo di fronte in un match importante per lui, ma soprattutto per noi. La sfida con l'Irlanda rappresenta un passaggio delicato per la qualificazione. A Bari sarà necessario fare un ottimo risultato, non è una sfida come le altre”.