Abete richiama Lega di A e Aic alla responsabilità: “Trattativa ad oltranza”
lunedì 6 dicembre 2010
La Lega di serie A e l’Aic si siederanno nuovamente al tavolo, in casa della Figc, domani alle ore 12. Il presidente Abete ha convocato le parti e non usa giri di parole per fare il punto della situazione sul contratto collettivo. E’ sereno, Abete, ma anche molto determinato e fermo nelle intenzioni e nell’obiettivo da raggiungere: “Ho convocato la Lega di Serie A e l'Assocalciatori – spiega nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio - nella logica che questo incontro, che procederà ad oltranza per volontà della Figc, serva a trovare un'intesa che scongiuri l'astensione programmata dai giocatori di serie A per il prossimo weekend”.
E subito il presidente federale richiama le parti ad una assunzione di responsabilità: “C’è una forte aspettativa su un ascolto sereno in merito ad una problematica che interessa milioni di tifosi: bisogna superare i vecchi schemi contrattuali, evitando di non partecipare alla trattativa o alzandosi dal tavolo. Richiamerò la Lega e l’Aic ad una elevata assunzione di responsabilità dei loro ruoli in relazione al momento che sta vivendo in generale il nostro Paese e in particolare il mondo del calcio. Più si consolida una posizione di chiusura, più si manifestano le debolezze da una parte e dall’altra. Domani spero che si arrivi a una conclusione positiva della trattativa. Se non si arriverà all'accordo, deve essere messo agli atti che su sei punti c'è convergenza e che invece, sul tema dei 'fuori rosa', c'è una reciproca posizione pregiudiziale. Non vorrei che i ‘fuori rosa’ fossero un paravento per nascondere posizioni divergenti anche sugli altri sei punti della trattativa”.
L’incontro di domani, dunque, ha un obiettivo ben preciso: “Servirà per capire se ci sono le condizioni per arrivare a un'intesa oppure perché questo accordo non si può fare. Sui 'fuori rosa' sono convinto che ci siano reciproci pregiudizi. E' un argomento peraltro che non suscita in me particolare attenzione perchè non mi sembra un cambiamento epocale del calcio, i problemi del nostro mondo sono tanti e ben altri. Sono nel mondo del calcio, peraltro con ruoli diversi, dal 1988 e non ricordo, nei miei documenti e nella mia rassegna stampa molto ben fornita, di avere una documentazione che assegna a questo problema un valore esistenziale, di svolta epocale al mondo del calcio”.
Dall’incontro di domani Abete pretende massima chiarezza, in un senso o nell’altro, e per questo fa riferimento all’ultimo incontro: “Non è stata solo l'Aic a mancare di rispetto nei confronti della Federcalcio, abbandonando il tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo, perché anche la Lega di A, non partecipando ai consigli federali degli ultimi mesi, ci ha mancato di rispetto. Pur apprezzando sia l’intervento del presidente Beretta che quello del presidente Campana, invito entrambe le parti a non rinfacciare all'altra la questione della mancanza di rispetto, anche perché non sento la necessità di avere questo tipo di solidarietà”.
“Noi – ha continuato Abete - avremmo fatto a meno di essere protagonisti in questa vicenda, ma le parti non hanno saputo trovare un accordo, nè un punto di equilibrio. La diffida e il commissariamento della Lega di Serie A non sono soluzione auspicate dalla Federcalcio, spero sempre prevalga il buonsenso”.