Abete sul ricorso della Juve: “E’ la Figc la prima ad essere stata danneggiata”
martedì 15 novembre 2011
“'E' la Federcalcio la prima ad essere stata danneggiata dalle vicende di calcio poli”: lo sottolinea il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, in merito al risarcimento chiesto dalla Juventus nel ricorso presentato al Tar del Lazio. ''Anche in occasione della sentenza del Tribunale di Napoli - ha aggiunto Abete - i giudici hanno respinto tutte le istanze nei confronti della Federazione, che quindi non ha maturato alcuna responsabilità anche da un punto di vista civilistico”.
Il presidente ha ribadito il suo stupore per la tempistica e, allo stesso tempo, che la Figc è serena. “Lo siamo perché riteniamo di aver svolto i nostri compiti con attenzione. Penso che sia noto, e noi l'abbiamo detto prima delle pronunce di primo grado del Tribunale di Napoli, che esistono ordinamenti diversi, quello sportivo ha le sue specificità e noi, nel corso del Consiglio Federale di Vicenza, avevamo già detto che, qualunque fosse stato l'esito, non ci sarebbe stato un intervento sull'ordinamento sportivo su fatti che all'epoca furono oggetto di verifica e di valutazioni degli organi di giustizia federali e del Coni. Inoltre molte società, tra le quali la Juve, non hanno dato seguito a interventi presso i tribunali amministrativi”.
Quindi Abete ha concluso: "Io sono sereno, ho la coscienza a posto, tutti sanno che sono un uomo di regole. Era noto,infatti, che, anche prima del commissariamento, quando c'era un quadro federale diverso, avevo tanti avversari. Ho sempre attaccato il doppio designatore, una scelta di sette società che avevano forzato la mano per questa soluzione. Sono tranquillo,resta l'amarezza, ma con questa bisogna conviverci”.
Il pensiero di Abete, espresso dal presidente ai microfoni di Sky Sport 24, è condiviso anche dal vicepresidente vicario della Figc e presidente della LND Carlo Tavecchio e dal vice presidente e presidente della Lega Pro Mario Macalli. "Prendiamo atto delle iniziative della Juve e la Figc si difenderà in ogni modo - esordisce Tavecchio - io ero presente ai tempi del commissario Guido Rossi, una persona all'altezza che avrà avuto i suoi motivi per agire come ha fatto”. Quanto all'ipotesi di un commissariamento del consiglio federale, Tavecchio si limita a ribadire che "non siamo un organo giudicante e abbiamo demandato la decisione sulla revoca dello scudetto del 2006 agli organi competenti”.
Ancora più netta e' la presa di posizione di Macalli. "Mi sbaglio o nel 2007 la Juve ha patteggiato una pena?", osserva il presidente della Lega Pro. "Se fossi il presidente federale – continua – farei io causa alla Juventus e non il contrario. Se passo un semaforo con il rosso, un vigile mi ferma e io decido di conciliare, poi non posso andare in giro a dire che mi hanno rubato i soldi, Questi signori, a torto o a ragione, si sono presentati e hanno patteggiato, punto e basta. Chiedano i danni a chi ha preso queste decisioni e non a noi", conclude Macalli, che giudica "di una gravità assoluta" l'intenzione della Juve di chiedere lo scioglimento del consiglio federale.
Stupore e perplessità anche da parte dell'Assocalciatori, critico soprattutto sulla decisione del club bianconero di rivolgersi alla giustizia ordinaria per vedere riconosciuti i propri diritti. Secondo il sindacato "lo sport in generale e il mondo del pallone nello specifico dovrebbero risolvere le proprie diatribe all'interno del sistema. Situazioni del genere non fanno bene al calcio”.