C'è la firma sul nuovo accordo collettivo tra Lega di serie B e l’Aic. L'accordo, che sarà triennale, è stato sancito al termine del Consiglio Federale della Figc che si è tenuto, in via eccezionale e per la prima volta, a Vicenza, nella sede del Comune, a palazzo Trissino. “Si tratta di un accordo innovativo e avanzato - ha dichiarato il presidente della Lega di B Abodi - che consente alla società e ai giocatori di fare una buona programmazione dei propri accordi economici. Questo accordo consente infatti di determinare lo stipendio a seconda della categoria nella quale si trova una squadra e i giocatori che vi militano e in prospettiva in caso di promozione o retrocessione. Da oggi si entra nella dimensione dello stipendio – che per i calciatori era al netto – al lordo, così come accade a tutte le altre categorie lavorative e quindi li mette sulle stesso piano di tutti noi. Una firma che guarda ai prossimi tre anni e che inevitabilmente terrà conto degli sviluppi della 'Legge 91', uno dei temi all'ordine del giorno nell'agenda parlamentare e della quale noi daremo il nostro contributo nelle prossime settimane. Una normativa di trent'anni che ha bisogno di essere reimpostata”.
A proposito dell'intesa trovata dalla Lega di serie B e dall’Aic, il presidente della Figc Giancarlo Abete si è detto “profondamente soddisfatto”. “Come presidente ho riscontrato una positiva relazionalità tra le parti. L'accordo, sul quale abbiamo deciso di porre la firma, è significativo per tre ragioni almeno. La prima è che sarà triennale, un aspetto che lo diversifica dal contratto collettivo che riguarda la Lega di A, che è annuale. Quindi c'è stata la volontà di guardare con lungimiranza al futuro. Inoltre i compensi non saranno più regolati al netto, ma al lordo, poi, è stata decisa l'obbligatorietà di modulare gli stipendi dei calciatori in base alla competizione, e questo discorso riguarda allora le promozioni e le retrocessioni”.

Nella foto(Borsari/Aic): da sinistra il presidente della Lega di B Abodi, Il presidente della Figc Abete e il presidente dell'Aic Tommasi