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Ancelotti ritira il premio Enzo Bearzot. Il plauso di Malagò e Abete

martedì 27 maggio 2014

Ancelotti ritira il premio Enzo Bearzot. Il plauso di Malagò e Abete

Il trofeo più bello, la decima Champions League della storia del Real Madrid, l’ha alzato tre giorni fa, ma Carlo Ancelotti può godersi oggi un altro importante riconoscimento. Al Salone D’Onore del Coni il tecnico emiliano ha ritirato questa mattina il premio dedicato alla figura dell’indimenticato Enzo Bearzot, promosso dall'Unione sportiva Acli con il patrocinio della Figc e del Coni. Ancelotti succede a Vincenzo Montella, Walter Mazzarri e Cesare Prandelli, vincitori delle prime tre edizioni. A chi gli ha chiesto di un eventuale futuro sulla panchina della Nazionale, il tecnico del Real Madrid ha risposto: “Allenare la Nazionale del proprio paese è sempre un traguardo. Mi piace ancora stare sul campo tutti i giorni, mi diverte tantissimo il rapporto quotidiano con la squadra. Quando penserò di non divertirmi più – ha aggiunto scherzando - chiamerò la Figc...quando scade il contratto di Prandelli?". 

“Ancelotti – ha sottolineato il presidente del Coni Giovanni Malagò nel corso della premiazione - è una persona che in positivo riesce a coniugare i valori di una vittoria con quelli del sociale, di cui abbiamo veramente bisogno. In questo momento bisogna portare dei testimonial in positivo ai giovani, che per diverse ragioni smettono di fare sport. Conosco Carlo da ragazzo, siamo due coetanei del '59, quando mi hanno detto che il nome pensato per il premio era quello di Ancelotti ero entusiasta". 
Il tecnico emiliano ha poi ricevuto il plauso del presidente della Figc Giancarlo Abete: “C'è stata unanime condivisione su questa scelta da parte della giuria. Ero sabato a Lisbona e sono tornato ancora con maggiore soddisfazione. Una giornata che premia una persona come Ancelotti, di grande qualità personale e un grandissimo stile comportamentale. Ancelotti è sempre stato legato alle istituzioni e, in qualsiasi tipo di attività ha svolto, da giocatore e da allenatore, ha sempre dimostrato di avere una fortissima autonomia, personalità e capacità gestionale, oltre al rispetto per le istituzioni".
“La storia di Ancelotti – ha concluso il presidente federale - parla da sola. Ha vinto cinque volte la Champions League, due da giocatore e tre da allenatore. Sono certo che scriverà ancora pagine importanti e sono certo anche che otterrà vittorie con altre squadre, non solo con il Real Madrid. Questo non è un augurio, ma quasi una convinzione”.