AUGURI GRANDE "VECIO" I PRIMI 80 ANNI DI ENZO BEARZOT TRA SUCCESSI E RICORDI
mercoledì 26 settembre 2007
Un messaggio augurale del presidente Giancarlo Abete a nome di tutta la Federazione, un piatto d'argento con la dedica "A Enzo Bearzot, il grande "vecio" del calcio italiano, con affetto, stima e riconoscenza", una maglia azzurra con il numero 80 e il nome stampato sulle spalle. La Figc ha voluto ricordare un giorno importante, un traguardo significativo: il compleanno del Commissario tecnico che ha portato l'Italia, nel 1982, sul tetto del Mondo. *** Il "Vecio" compie 80 anni. Ben portati, ricchi di soddisfazioni, carichi di ricordi. E le immagini sfilano una dietro l'altra: eccolo Enzo Bearzot con la sua inseparabile pipa; mentre alza la Coppa del Mondo al Bernabeu, nel 1982; portato in trionfo dai suoi ragazzi. E poi l'urlo di Tardelli, il sorriso di Pablito Rossi, e quella partita a carte sull'aereo di ritorno in Italia con Zoff, Causio e il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Immagini che hanno fatto epoca. Un traguardo importante per l'ex Commissario tecnico della Nazionale Italiana campione del Mondo, che ha guidato gli Azzurri in tre campionati mondiali: Argentina, Spagna e Messico. Una figura che ha segnato la storia del calcio, che ha riempito pagine di libri e giornali: risoluto e schivo come tutti i friulani, ma anche incredibilmente umano, Bearzot è sempre stato molto vicino ai suoi giocatori, guardando all'uomo prima che al calciatore, capace di infondere ai suoi ragazzi coraggio, speranza e una forte preparazione morale, basata sulla forza del gruppo. *** Nato ad Ajello del Friuli, inizia la carriera di giocatore nella squadra della sua città e nel 1946 si trasferisce alla Pro Gorizia, che milita in serie B. Passa poi in serie A nell'Inter. Giocherà nella massima serie anche con il Catania e nel Torino. Bearzot arriverà a giocare un totale di 251 incontri in serie A in quindici anni. All'apice della sua carriera arriva anche a disputare una partita con la maglia della Nazionale, nel 1955. Quando decide di intraprendere la carriera di allenatore, prima segue i portieri del Torino, poi siede sulla panchina al fianco di un nome illustre: Nereo Rocco. E' poi assistente di Giovan Battista Fabbri sempre a Torino, prima di trasferirsi a Prato dove guida la squadra nel campionato di serie C. Entra a far parte della federazione come allenatore della squadra giovanile Under 23, quindi diventa assistente di Ferruccio Valcareggi, Commissario tecnico della nazionale maggiore, che segue ai mondiali 1970 in Messico e 1974 in Germania. A pochi mesi di distanza dai mondiali tedeschi, Enzo Bearzot viene nominato Commissario Tecnico insieme a Fulvio Bernardini, con il quale condivide la panchina fino al 1977. Ai Mondiali in Argentina siede sulla panchina azzurra, ma sarà in Spagna, nel 1982, che Bearzot diventerà autore di un miracolo quando l'11 luglio l'Italia sale sul tetto del mondo battendo la Germania nella storica finale finita 3-1. Nello stesso anno a Bearzot viene conferito il prestigioso titolo di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ad oggi detiene ancora il record di panchine azzurre: 104, davanti alle 95 di Vittorio Pozzo. Dal 1975 al 1986 Bearzot colleziona 51 vittorie, 28 pareggi e 25 sconfitte. Notissimo a livello di immagine per la sua inseparabile pipa, ha sempre saputo tenere unito lo spogliatoio e ha sempre promosso il lato ludico dello sport. In Federazione, torna nel 2002 per occuparsi del Settore Tecnico di Coverciano.