Concluso il raduno a Sportilia. Collina: “I test lo dimostrano, sono atleti”
mercoledì 13 agosto 2008
“Si sono allenati molto bene, lo provano i test che abbiamo effettuato in maniera attenta e scrupolosa. I nostri arbitri sono degli atleti. Nessuna incertezza sull’etica della mia squadra, se solo avessi dubbi sulla loro moralità non sarebbero qui a Sportilia”. E’ visibilmente soddisfatto il designatore Pierluigi Collina al termine del raduno pre-campionato di Sportilia, che ha visto 39 arbitri e 86 assistenti impegnati in un fitto programma di lavoro.
Preparazione fisica mirata e personalizzata, screening fisiologico e tanta didattica in aula con l’analisi delle molteplici situazioni di gioco partendo dalle competenze strettamente regolamentari e da quelle sulla tattica del gioco del calcio. Il bilancio dopo un anno di attività è significativo. L’età media degli arbitri è salita da 34 a 35 anni, ma in particolare il numero di coloro che hanno un numero inferiore a 10 gare in serie A è sceso da 18 a 13, con il numero medio di partite dirette che passa dal 28,92 del 2007/8 al 37,48 della stagione attuale.
Sul piano delle aree di intervento, interessante l’aspetto della preparazione atletica, con la ripetizione dei test effettuati presso l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI finalizzati ad individuare la massima frequenza cardiaca e la massima potenza aerobica per ogni singolo arbitro. Obiettivo quello di dotare la squadra arbitrale di programmi di allenamento mirati. “Un arbitro percorre all’incirca dagli 11 ai 14 km nel corso di una partita, la stessa prestazione richiesta ad un centrocampista – afferma il prof. Carlo Castagna, responsabile della Preparazione atletica dell’AIA – abbiamo cercato di unificare la preparazione individuale verificando la capacità di ripetere lo sprint e la resistenza con tempi di recupero ridotti”.
I risultati emersi segnalano un netto progresso delle prestazioni: la massima potenza aerobica (MPA) passa da 50,5 (2007) a 53,3, (calciatori 55), mentre il test UEFA di velocità segnala una media di 5’’54 rispetto al minimo UEFA di 6’’20. Lo stato di forma sarà monitorato settimanalmente nel corso della stagione, attraverso i dati forniti da un cardio-frequenzimetro in dotazione a ciascuno dei direttori di gara. Durante lo stage sono stati inoltre eseguiti test medici in grado di monitorate i segnali di stress fisico (dosaggio salivare del cortisolo, delle immunoglobuline, studio della variabilità R-R e della frequenza cardiaca). Ma il lavoro impostato da Collina ha preso in considerazione anche problematiche come la comunicazione sul terreno di gioco, ottimizzata attraverso la realizzazione di auricolari personalizzati sul calco della cavità, l’analisi delle principali situazioni tattiche che prevedevano l’utilizzo di filmati digitalizzati per poter riproporre graficamente le situazioni di gioco da diverse angolazioni. Insomma un arbitro-atleta che nulla lascia al caso, neanche dal punto di vista umano.