Conferito a Coverciano il Premio Pegaso come centro sportivo di eccellenza mondiale
Il riconoscimento è stato consegnato dalla Regione Toscana. Premiato anche il direttore del Centro Tecnico Federale, Maurizio Francinigiovedì 25 luglio 2019
Un riconoscimento al Centro di Coverciano per i suoi 60 anni di attività e perché rappresenta un vero e proprio punto di riferimento nell’ambito delle infrastrutture calcistiche a livello mondiale: questa mattina, nel Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati della Regione Toscana, è stato conferito al Centro Tecnico Federale il prestigioso riconoscimento del ‘Premio Pegaso’ quale eccellenza toscana nel mondo.
La storia del Centro Tecnico di Coverciano. Professionalità ed eleganza, formazione e passione: da oltre sessant’anni il Centro Tecnico Federale si erge nell’immaginario collettivo a luogo di eccellenza sportiva.
Inaugurato oltre sessant’anni fa, il 6 novembre 1958, il Centro di Coverciano venne intitolato a ‘Luigi Ridolfi’, il marchese e mecenate fiorentino che, incaricato dalla Figc, sviluppò l’idea di far edificare una struttura per lo sviluppo del calcio italiano, prendendo spunto dalle realtà esistenti in tutta Europa e dal villaggio olimpico di Berlino ’36. Una struttura talmente avveniristica per l’epoca che oggi, a oltre sessant’anni di distanza, alcune idee rimangono concettualmente all’avanguardia: come quella di creare infrastrutture non solo per il gioco del calcio, ma che servissero proprio per il miglioramento dell’atleta calciatore.
Gli architetti Tiezzi e Degli Innocenti si ispirarono alle ville medicee circostanti per inserire, in maniera sinuosa, il Centro in un contesto delicato ed elegante, nel verde delle colline toscane.
Una zona densa di cultura. A poche decine di metri di distanza dal Centro Tecnico, sul Poggio Gherardo, Boccaccio ambientò nel XIV secolo il suo capolavoro letterario: il “Decamerone”. Ed è da un’altra collina che sovrasta Coverciano che, nel 1506, Leonardo da Vinci condusse il suo primo esperimento di una macchina da volo: fu Tommaso Masini, detto “Zoroastro da Peretola”, a volare giù dalle pendici del Monte Ceceri e far restare indelebile il proprio nome nella storia.
Che numeri. 5 campi da calcio, oltre 100.000 metri quadrati di superficie; un Museo che raccoglie più di 800 cimeli della storia azzurra; solo nel 2018, 1.762 ore di lezione della Scuola Allenatori; 20 Nazionali italiane di calcio che qui hanno la loro casa e un ambiente ideale per trovare tranquillità e concentrazione: i numeri da soli non bastano a descrivere un centro che suscita meraviglia e stupore in tutto il mondo. Un centro capace di attirare le attenzioni delle testate giornalistiche più rinomate al mondo – come il New York Times e il Guardian - ma anche di tutti quei tifosi e appassionati che hanno avuto la possibilità, come in occasione degli ultimi due Open Day, di visitare Coverciano, una vera e propria eccellenza a livello mondiale.
Un altro riconoscimento. A ritirare il premio era presente il direttore di Coverciano, Maurizio Francini, a cui è stato consegnato un altro ‘Premio Pegaso’ – questo personale – per la sua attività da dirigente del Centro Tecnico.
“Questo riconoscimento per Coverciano – ha commentato Maurizio Francini davanti ai giornalisti presenti – è stato possibile grazie alla volontà della Federazione di investire nel Centro. Per dare un’idea dei lavori continui che portiamo avanti, tra mansioni didattiche e sul campo, basta dire che nel 2018, su 365 giorni, solo in 15 non abbiamo avuto attività.”
Il documentario. Durante la mattinata è stato proiettato il documentario della Regione Toscana – prodotto dalla Fondazione Sistema Toscana - dal titolo ‘Coverciano: prosa e poesia del calcio’ che, attraverso le voci dei protagonisti, racconta la vita e la storia del Centro.
Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore al Turismo della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo; l’assessore allo Sport della Regione Toscana, Stefania Saccardi; il direttore della Fondazione Sistema Toscana, Paolo Chiappini, e il presidente dell’Ussi Toscana, Franco Morabito.