Attualità

Consiglio d’Europa. Da Roma segnale forte contro la violenza nello sport

giovedì 23 giugno 2011

Consiglio d’Europa. Da Roma segnale forte contro la violenza nello sport

Contrastare la violenza nello sport, con particolare attenzione agli stadi di calcio: questo l’obiettivo di tre giorni di lavori per 26 paesi partecipanti alla riunione del Consiglio d’Europa tenutasi presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma.
Il Consiglio d’Europa nel 1985 ha redatto  la prima Convezione europea sulla violenza e i disordini a seguito del drammatico episodio dell’Heysel. Dall’entrata in vigore del provvedimento, gli stati firmatari sono invitati ad adottare delle misure concrete per combattere la violenza e prendere delle misure severe nei confronti dei trasgressori. Oltre ai membri aderenti alla Convenzione, collaborano attivamente la Uefa, la Fifa, ed il Comitato Olimpico Italiano.
All’incontro i delegati  sono stati affiancati dall’Unione Europea, dall’Unicri  (United Nations intervisional Crime and Justice Resource Institute), dalla Uefa, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dalla Presidenza del Consiglio, da Coni, Figc e Lega Pro e dal FES (organizzazione europea di tifosi).
Oggi è intervenuto il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, oltre al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Rocco Crimi, al Vice capo della Polizia  Izzo, al presidente della Federcalcio Giancarlo  Abete, al direttore della Scuola di Polizia Cautilli e al presidente dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive Pietro Ieva.
La visita istituzionale ad integrazione dei lavori in corso è stata coordinata   da Roberto Massucci, Vice Presidente operativo e portavoce dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive, che ha riassunto brevemente l’operato dei giorni scorsi sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei tifosi nelle manifestazioni sportive e i risultati positivi ottenuti con la tessera del tifoso.
Il presidente della “Standing Committe”, il portoghese Paulo Gomez, ha espresso apprezzamento per il lavoro compiuto in Italia attraverso il nuovo sistema organizzativo che prevede anche l’utilizzo degli steward e una maggiore collaborazione tra responsabili dell’Ordine pubblico e società di calcio. Marc Timmer  della Uefa, responsabile del dipartimento stadi e sicurezza, ha poi voluto congratularsi con l’Italia che negli ultimi due anni ha svolto un ruolo fondamentale in Europa ricordando il successo organizzativo conseguito nella Finale di Champions League nel 2009 a Roma.
“Dal 2005 - ha detto tra l’altro il ministro Maroni - abbiamo dovuto prendere delle misure molto severe adottando un nuovo metodo, leale collaborazione fra tutte le istituzioni (Governo, Società di calcio, Leghe, Figc e Coni). Ci siamo messi tutti intorno allo stesso tavolo per contrastare la violenza che non ha nulla a che fare con lo sport. I dati in possesso del Viminale confermano il risultato delle misure adottate con significative  contrazioni nel numero dei feriti fra la polizia e gli spettatori, grazie anche all’adozione della Tessera del tifoso. La Figc ci ha sostenuti - ha proseguito Maroni - nonostante le forti pressioni provenienti dai soggetti colpiti da daspo, ma dopo cinque anni possiamo dire che le famiglie sono tornate a frequentare gli stadi e proponiamo di adottare lo stesso modello in Europa e negli altri campionati. La legge sugli stadi è in  Parlamento, al momento a parte rari casi, gli impianti sono di proprietà dei Comuni in Italia e noi vogliamo favorire la costruzione di stadi più sicuri e controllati”.