Convegno su donne e sport al CONI. Il Dg Uva: “La FIGC ha fatto molto per il calcio femminile”
giovedì 12 novembre 2015
Si è svolto oggi nel Salone d’Onore del CONI, alla presenza del numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò, il convegno “Donne e Sport nell’Italia del futuro: senza barriere”. Tra i temi all’ordine del giorno la presenza femminile nello sport italiano e in particolare sulle barriere culturali che ne ostacolano lo sviluppo. “Quando sono stato eletto – ha esordito Malagò - ho trovato un Consiglio nazionale fatto da tutti uomini e l'unica cosa che ho potuto fare è stata puntare sulle donne nelle uniche cariche che mi potevo giocare in Giunta, e finora non mi stanno deludendo. Le donne sono il futuro dei dirigenti nello sport, ma a prescindere dagli aspetti elettivi una donna deve dimostrare di avere coraggio, di avere forza di candidarsi e sottoporsi alle democrazie elettorali. Sono disponibile nel far sì che le donne diventino coprotagoniste del nostro mondo, ma non a prescindere: si deve andare sui banchi e si deve studiare".
“L’impiego delle donne – ha dichiarato il Direttore Generale della FIGC Michele Uva - aiuta a contaminare con nuove competenze e professionalità. Sul calcio femminile negli ultimi 20 anni la Federcalcio non ha fatto nulla, negli ultimi 12 mesi dal punto di vista pratico ha fatto molto”. Il DG ha sottolineato le diverse iniziative portate avanti dalla Federazione, tra cui l'aumento del numero delle Nazionali femminili azzurre e il completamento degli staff con figure professionali e specializzate, la nascita dei centri federali territoriali nonché l’obbligo a partire dalla stagione 2015/2016 per le società di Serie A e B maschili di tesserare almeno 20 ragazze Under 20. E’ aumentata inoltre l’attività di promozione e comunicazione del calcio femminile, sotto i riflettori di UEFA e FIFA grazie anche alla finale di Women’s Champions League che si terrà a maggio a Reggio Emilia: “Abbiamo sei nazionali femminili e abbiamo raddoppiato il budget. Oggi siamo la terza federazione in Europa dopo Inghilterra e Olanda per numero di donne impiegate. Il professionismo non è la chiave per risolvere il problema della crescita dello sport femminile - ha concluso Uva - la chiave è la professionalità. La professionalizzazione dei dirigenti, delle calciatrici e delle allenatrici".
Al convegno sono intervenuti anche Andrea Garnero, Economista dell’OCSE, la campionessa olimpica dello sci di fondo e membro onorario del CIO, Manuela Di Centa, le olimpioniche della scherma Diana Bianchedi (vice presidente commissione antidoping e tutela della salute della FIGC nominata proprio ieri Dg del Comitato Promotore di Roma 2024) e Valentina Vezzali (deputata, Commissione Cultura Scienza e Istruzione), Valentina Turisini, Ct della Nazionale di Tiro a Segno e membro Giunta CONI, Marco Bonitta, Ct della Nazionale Femminile di Pallavolo, Gisella Bellinello Quaglio, Presidente ASD Le Rose Rovigo Rugby.