Coppe europee. Messaggio di Abete: “L’Italia torni a essere protagonista”
lunedì 12 settembre 2011
Una stagione senza violenza, che esalti lo spettacolo e i valori dello sport, e che veda il calcio italiano protagonista in Europa. E' l’auspicio del presidente della Figc Giancarlo Abete, intervenuto ai microfoni de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, il giorno dopo l’avvio del campionato di serie A che ha già suscitato le prime polemiche arbitrali. “Nel nostro campionato – ha commentato il presidente federale - c'è la convinzione che, dal punto di vista della comunicazione, rappresentare le proprie ragioni, testimoniare che si sono subiti dei torti, paga. E' una cultura italiana che dura da decenni, ma il livello di rispetto delle decisioni assunte deve crescere”.
Commentando in generale l'operato dei direttori di gara nella prima giornata, Abete ha ammesso che “ci sono state prestazioni positive e altre meno. Qualche errore c'è stato ed è intervenuto nelle partite delle 12.30 e delle 20.45. Forse abbiamo iniziato troppo tardi e anche gli arbitri si devono rodare”.
Il presidente federale seguirà con particolare attenzione il cammino delle italiane in Europa, a cominciare da quello del Milan domani impegnato al Camp Nou contro il Barcellona: “E' un passaggio importante, il nostro campionato continua ad essere molto intenso, ma da un punto di vista internazionale la stagione è iniziata molto male con le uscite di Roma e Palermo. L'Udinese è andata in Europa League e ora abbiamo le nostre tre migliori squadre alla verifica. Occorre che facciano bene, se perdiamo a livello internazionale anche il nostro campionato ne risentirà”.
Abete chiama i club italiani al riscatto e ad alzare il livello della competitività internazionale: “Passare da 4 a 3 squadre in Champions è stato un danno enorme e per questo è fondamentale recuperare una capacità di competere a livello internazionale da mettere in campo. La Nazionale sta recuperando, i club devono andare di pari passo”.
In quanto alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Juventus Andrea Agnelli in merito all'esposto fatto alla Uefa sullo scudetto del 2006 (La nostra disputa è con la Federazione, non con l'Inter”), Abete ha replicato: “E' importante che i rapporti tra le società e le tifoserie siano di qualità, meglio allora avere come riferimento di una logica dialettica la Federazione. Colgo comunque nelle parole di Agnelli lo spirito propositivo nei confronti dell'Inter mentre la Federazione, dal suo canto, continua a svolgere il suo ruolo che non è quello di organo di giustizia, ma di organo normativo, di indirizzo generale e non può invadere aree che non sono di propria competenza”.
L'esposto alla Uefa, che se “dovesse assumere una dimensione di valutazione, sarà analizzato nelle sedi istituzionali della Uefa stessa”, non preoccupa comunque la Figc. “La Federazione – ha ribadito Abete - in questi anni ha cercato e cerca di svolgere un ruolo fortemente istituzionale. Tante volte siamo oggetto di critiche da parte dell'Inter, della Juve e di tanti altri club, ma meglio essere destinatari delle critiche, mantenendo un'attenzione salda sulle regole, che essere visti come un soggetto che fa il tifo. La Figc è garante della terzietà, di tutti quelli che operano e hanno responsabilità nel mondo della giustizia sportiva e nel mondo arbitrale e non vogliamo tornare indietro, alla logica delle 'sette sorelle' e delle cene che decidevano chi era il designatore. Sono molto sereno e tranquillo
per ciò che attiene alla qualità dei comportamenti della Federazione”.