Per una volta è stato lui al centro del palcoscenico, mentre autorità e personaggi del mondo del pallone, ma anche collaboratori e amici che con lui hanno condiviso tante esperienze, gli dedicavano un grande e lungo abbraccio: Fino Fini, il ‘Dottore’ - come è soprannominato per la sua professione medica – ha festeggiato oggi il suo novantesimo compleanno, in quel Museo del Calcio che lui stesso ha ideato, inaugurato nel 2000.
 
Sono state davvero tante le persone che hanno voluto regalare a Fino un pensiero in questo giorno speciale, a cominciare dal Vice Direttore della FIGC, Francesca Sanzone. E poi ancora: il neo Commissario tecnico della Nazionale Luigi Di Biagio con il team manager Gabriele Oriali e il coordinatore delle Nazionali Giovanili Maurizio Viscidi, il Vice Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Francesco Franchi; il Direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri; il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Eugenio Giani; il Presidente del CONI Toscana, Salvatore Sanzo; e l’Assessore allo Sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci.
 
Medico della Nazionale italiana dal 1962 al 1982, con sei partecipazioni ai Mondiali all’attivo – da Cile ’62 a Spagna ’82 - Fini è stato anche Direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano per trent’anni, dal 1967 al 1996, prima di ideare il Museo del Calcio, di cui oggi è Presidente dell’omonima Fondazione.
 
A testimoniare i suoi due grandi successi vissuti in prima persona con gli Azzurri, oggi erano presenti Giancarlo De Sisti e Giancarlo Antognoni, simboli rispettivamente del trionfo agli Europei del ’68 e del Mundial spagnolo del 1982. Anche Carolina Morace, una delle grandi icone del calcio femminile italiano, non è voluta mancare per festeggiarlo.
 
Molti i momenti di commozione che si sono susseguiti nella sala conferenze del Museo del Calcio di Coverciano, e chi non ha potuto presenziare direttamente ha inviato comunque un messaggio: da Roberto Fabbricini, Commissario straordinario della FIGC e Segretario Generale del CONI, a Giampiero Boniperti; da Fabio Cannavaro ai campioni del 1982 come Paolo Rossi e Ciccio Graziani, fino a Gianni Rivera e Sandro Mazzola.
 
“Oggi – ha commentato Fini, dopo aver spento le fatidiche novanta candeline - fatico davvero a contenere la commozione. Avere tutte queste persone qui intorno, oggi, significa che ho seminato bene. Il gioco del calcio serve proprio a questo: a trasmettere emozioni difficilmente descrivibili”.