Da Abete solidarietà a Galliani. Su errori arbitri: “Abbassare i toni”
lunedì 8 aprile 2013
Dopo aver espresso in mattinata massima solidarietà per Adriano Galliani (“non è accettabile che accadano queste situazioni, non solo all'interno di una tribuna autorità, ma in generale negli stadi”), in riferimento alla contestazione che ha costretto l'ad del Milan ad abbandonare la tribuna autorità di Firenze, il presidente della Figc Giancarlo Abete ha risposto al presidente dell’Inter Massimo Moratti. A margine della presentazione del “Premio Bearzot”, il presidente federale ha spiegato: “L'errore dell'arbitro c'è e ci può essere, come quello di calciatori della nazionale. Come l'errore di fronte alla porta di un calciatore di qualità. Moratti non crede alla buona fede? Dovrebbe crederci tranquillamente anche lui”.
Osservazioni collegate alle critiche del numero dell’Inter nei confronti dell’arbitraggio di Gervasoni nella sfida con l’Atalanta. Abete comprende la rabbia di Moratti e della squadra nerazzurra legata “a un rigore dato che non doveva essere concesso sul risultato di 3-1”, come ammesso dallo stesso presidente federale che poi spiega come “chiaramente c'è amarezza perchè il rigore manca da tante giornate, però al di là di questo non esiste nessun'altra logica”. “La critica ci sta tutta – ha continuato Abete - ma non è un problema collegato alla buona o cattiva fede. La buona fede c'è da parte del mondo arbitrale. Mi sembra che anche il presidente Moratti in un'intervista di qualche tempo fa rappresentava, riguardo le problematiche di alcune decisioni arbitrali, la critica in merito a queste decisioni. Ma non le collegava a nessuna fattispecie che non sussiste. Ci sono degli errori, alcune volte accadono in momenti complessi della vita di una squadra, parliamo di un rigore che ha portato l'Atalanta a ridurre lo svantaggio dal 3-1 al 3-2 con tutta una evoluzione successiva della partita. Questi errori dispiacciono in primis al mondo arbitrale e alla federazione”.