DEL PIERO: "I RICORDI DELLA FINALE DI BERLINO DARANNO ALL'ITALIA GLI STIMOLI GIUSTI"
mercoledì 5 settembre 2007
Si avvicina la sfida di sabato prossimo a Milano, cresce l'attesa all'interno del clan azzurro. Alessandro Del Piero è carico e motivato: "La partita con la Francia - dichiara il fantasista della Juventus - è nata tra tante polemiche, ma sarà una partita vera sotto ogni aspetto. La posta in palio è alta, dovremo dare il 110 %, tenendo ben presente che giocheremo in casa e in uno stadio fantastico come San Siro". Italia e Francia, ancora loro. Le finaliste di Berlino 2006 che sembrano ormai conoscersi alla perfezione, sia in campo che fuori. "E' vero, ci conosciamo bene - ammette Del Piero - anche se penso che questo conti fino a un certo punto. Dopo un anno alcuni cambiamenti ci sono stati, ma noi ci portiamo ancora dentro i ricordi di quel fantastico Mondiale e questo ci darà grandi stimoli". Dalla Juve alla Nazionale, Alessandro Del Piero non si sente un campione part-time. E si candida per un posto nell'Italia che scenderà in campo sabato sera. "Sono sempre qui per giocare, mai per fare numero. Io non mi sento uno della rosa", ha puntualizzato Del Piero, nel rispetto delle situazioni e delle scelte di Donadoni. La partita con la Francia è nata sotto il segno delle polemiche, Del Piero ricorda che la stessa situazione si verificò anche a Berlino: "Questa atmosfera mi ricorda la vigilia della semifinale contro la Germania ai mondiali. Poi vincemmo, e tutto fu pulito e perfetto. Speriamo che anche la Francia stia facendo un autogol". A Berlino non c'era Alberto Aquilani che visse quella finale da casa. "Ricordo la grande soddisfazione - racconta il romanista - che diede a tutti noi italiani quella squadra. Posso solo immaginare cosa provarono i miei compagni quella notte. E' facile trovare motivazioni per la partita di sabato visto che conosciamo il valore dell'avversario e sappiamo quanto i punti che saranno messi in palio siano fondamentali per le sorti della qualificazione. Tutto quello che succede fuori dal campo poco ci deve interessare, dobbiamo temere la Francia, non le loro parole".