Di nuovo allarme sul 5 per mille. Tavecchio: “Pronti a fermare i campionati”
giovedì 10 luglio 2008
Torna l’allarme 5 per mille per lo sport dilettantistico: da quanto si apprende in questi giorni, infatti, il Governo ha proposto un emendamento alla manovra d’estate con il quale, pur confermando la possibilità per i contribuenti di destinare una quota dell’imposta dovuta all’erario alle associazioni di volontariato, ha eliminato dall’elenco dei soggetti beneficiari le associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI a norma di legge. Il presidente della LND e vicepresidente Figc Carlo Tavecchio lancia l’allarme su una norma che rischia di penalizzare pesantemente i club che svolgono attività sportiva di base, a livello dilettantistico, giovanile e amatoriale: “Siamo sconcertati da quanto sta emergendo, perché in questi ultimi anni i precedenti governi avevano permesso alle associazioni sportive, che svolgono un’opera sociale sul territorio di estrema rilevanza, di accedere ad una fonte di finanziamento fondamentale per la loro esistenza”. “Se il buongiorno si vede dal mattino – prosegue Tavecchio – il primo provvedimento del nuovo governo sullo sport taglia subito i fondi al settore dilettantistico, nonostante finora la norma avesse ricevuto consensi bipartisan. Questa politica fiscale non prende in considerazione un settore che rappresenta oltre quindici milioni di cittadini praticanti (di cui 1,5 milioni solo nel calcio) e contribuenti in tutta Italia, che non vedrebbero riconosciuto uno strumento sussidiario alla propria attività. Chiediamo al Governo – conclude Tavecchio – di riconsiderare questa indicazione, che altrimenti avrà conseguenze pesanti sul mondo del volontariato sportivo. Sul 5 per mille la LND e tutto il sistema calcio dilettantistico si schiererà compatto, fino a considerare la possibilità di sospendere i prossimi campionati”.
IL 5 PER MILLE DELL’IRPEF. La questione dell’accesso al 5 per mille dell’Irpef a favore, anche, delle associazioni sportive dilettantistiche è ormai da due anni al centro del dibattito politico sportivo: la norma, introdotta con la Finanziaria 2006 poi confermata da quella del 2007 e 2008, è stata più volte al centro dell’attenzione. Già in passato, infatti, sulla questione c’era stata una vera e propria querelle: un’interpretazione dell’ Agenzia delle Entrate aveva bloccato le richieste presentate, costringendo il Governo ad inserire nel decreto legge collegato alla Finanziaria un emendamento con il quale si ammettevano al riparto del 5 per mille dell’IRPEF anche le “associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI a norma di legge”. Questo passaggio, ripetuto per due anni nel decreto collegato alla Finanziaria, aveva così salvaguardato l’agevolazione per il periodo di imposta 2007 e 2008.
Foto di Maurizio Pittiglio