Dilettanti: calcio sociale tra valori e valore
martedì 4 marzo 2008
“Dai Valori al Valore”, la ricerca commissionata dalla Lega Nazionale Dilettanti a Studio Ghiretti e presentata oggi presso la Sala Stampa Estera a Roma, fotografa il complesso mondo del calcio dilettantistico italiano come una realtà dinamica, fatta di persone, numeri e passione. Lo studio mette in luce l’impatto del movimento dilettantistico a livello nazionale, effettuando “misurazioni” differenti al fine di stimarne non soltanto l’impatto economico quanto piuttosto il cosiddetto “impatto sociale”, quell’insieme di ricadute ed effetti che le attività della LND sono in grado di produrre sul sistema calcio nazionale, sull’intero mondo dello sport e, più in generale, su tutta la popolazione.
La presentazione alla stampa della ricerca, illustrata nei sui dettagli da Roberto Ghiretti, ha offerto l’occasione al presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente FIGC Carlo Tavecchio, davanti al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, per spiegare i motivi che hanno indotto la componente più numerosa del calcio italiano ad interrogarsi su se stessa: “Stiamo raggiungendo con orgoglio una qualificazione professionale del sistema dilettantistico. Avevamo bisogno di dati precisi sul calcio dilettantistico e dovevamo affidarci ad un organo esterno, per questo abbiamo individuato lo Studio Ghiretti che ha studiato in maniera asettica i nostri numeri, per darci l’esatto posizionamento del nostro mondo nella società e nello sport italiani”. Tavecchio ha poi voluto mettere in risalto il ruolo dei Dilettanti nel calcio italiano proprio in virtù della consapevolezza di se stesso che il movimento assume oggi: “Noi produciamo ricchezza, opportunità, risorse, come si evince dai dati che abbiamo presentato. Abbiamo voglia di mettere questo patrimonio a disposizione della Figc, alla quale riconosciamo la funzione di indirizzo e strategia. Ma vogliamo ricordare che noi siamo una componente di grosso prestigio all’interno della Figc: non esiste nel mondo una realtà dilettantistica che cresce come la nostra”.
Anche il presidente federale Giancarlo Abete ha elogiato lo studio della LND: “Purtroppo spesso il rischio che si corre è quello di risolvere i problemi quotidiani perdendo di vista il quadro d’insieme. Studi organici come questo dimostrano che il calcio è uno sport di cittadinanza, uno sport che ha il rapporto con il territorio, attraverso le sue 54.000 squadre. Ed è uno sport agonistico inserito in un sistema di regole e di organizzazione. Questa fotografia del mondo dilettantistico è di grande utilità per il futuro nei rapporti con il Coni e le Federazioni e anche per dare un giusto riconoscimento alla LND nella Figc”. Abete ha commentato anche il rapporto che emerge dalla ricerca tra base e vertice del calcio italiano, tra l’universo dei quasi 2 milioni di tesserati nei campionati dilettanti e giovanili ed il calcio professionistico che produce ricchezza, anche attraverso i diritti televisivi: “Il futuro della Figc è quello di valorizzare le specificità all’interno di una missione comune. Dalla 3° Categoria alla Champions League il calcio è un tutt’uno, pur con le evidenti specificità di ciascuno, i rispettivi valori ed i rispettivi numeri. Se riusciamo a tenere insieme queste specificità, il calcio non deve porsi limiti nel futuro, altrimenti non basteranno i successi di una singola componente per raggiungere gli stessi risultati”.
I numeri servono per poter valutare il peso comparato del calcio di base rispetto al calcio italiano, rispetto allo sport in generale e al sistema-paese. La ricerca parte dal conteggio dei praticanti dilettanti che hanno toccato 1 milione e 521 mila unità. Il dato generale fa notare la forza del calcio giovanile (720 mila tesserati, il 50% del movimento) e la preponderanza del calcio a 11 (46%) rispetto a calcio a 5 (3%) e calcio femminile (1%), che fanno un mondo di 467 mila atleti dilettanti più 334 mila amatori. Dal punto di vista del numero di squadre la Lega Dilettanti annovera nel suo alveo 54.473 formazioni che fanno parte di 14.303 società. Il totale dei tesserati ha un impatto sul territorio pari alla popolazione sommata di cinque città come Catania, Bari, Venezia, Firenze e Bologna. È decisamente impressionanti il raffronto tra i tesserati della LND e quelli di tutto lo sport italiano: basti pensare che gli atleti dilettanti sono il 14% dei tesserati del Coni, comprendendo anche gli Enti di promozione sportiva, e addirittura il 35% del totale dei tesserati delle sole federazioni e discipline associate (1 milione e 521 mila su 4 milioni e 382 mila). Quindi due tesserati su cinque di federazioni e discipline associate giocano con la LND. Comparando il totale di praticanti assidui di sport in Italia (17 milioni da un’indagine Istat del 2006) si scopre che quasi il 9% di questa popolazione sportiva è tesserata con la LND. La LND è una “comunità” che può contare su 23 milioni di forze frutto di contatti diretti o indiretti e che vive del supporto di 35 milioni di tifosi e dell’attenzione di oltre 36 milioni di lettori per giorno medio.
Un dato curioso lo si estrapola sommando la superficie totale dei campi di gioco utilizzati per ogni giornata di campionato: messi insieme uno accanto all’altro raggiungerebbero la dimensione di 2600 kmq pari all’estensione della Valle d’Aosta. Se invece provassimo a contare la superficie di tutti i campi impiegati per l’intera stagione si arriverebbe ad un’area di 76.620 kmq, quasi tutto il nord Italia, per la precisione le regioni di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna messe insieme. A proposito di chilometri la ricerca ha calcolato quelli percorsi dalle società per ogni giornata di campionato: sono la bellezza di 1.458.565. Mentre per ogni stagione tutte le società della LND macinano 51.183.570 chilometri di strada. Con un esborso medio per l’acquisto di carburante (per una giornata di campionato) pari a 167.670 euro, a fronte di una spesa annuale davvero riguardevole: 5.886.045 euro. Per quanto riguarda invece l’impatto del mondo dilettantistico sul mercato della telefonia mobile, assumendo che tre minuti sia la durata media di una chiamata, se ne desume che gli appartenenti alla LND effettuano al giorno 4 milioni e mezzo di minuti conversazione (euro 562.500) e in un anno oltre un miliardo e 600 mila minuti (euro 205.312.500).
Altri dati elaborati dalla ricerca: 700 mila calci d’inizio in un anno, 3 milioni e 250 mila divise da calcio, oltre 1 milione e 600 mila paia di scarpe e 750 mila palloni, il cui controvalore in euro si attesta intorno ai 286.260.000. E valutando inoltre che circa il 50% dei materiali utilizzati è soggetto per usura al ricambio al termine di ogni stagione l’esborso annuale si aggira sui 143.130.000.