Gli Azzurri rendono omaggio all’Inno di Mameli. Mancini: “E’ il più bello del mondo”
Al Coverciano un concerto-spettacolo sul significato autentico del “Canto degli Italiani” organizzato dall’ANCRI in collaborazione con la FIGCmartedì 4 giugno 2019
La Nazionale italiana guidata da Roberto Mancini ha partecipato questa mattina, nell'Auditorium del centro tecnico di Coverciano, all'evento 'L'inno svelato', con la Banda musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio Billi, accompagnata dal tenore Francesco Grollo, che ha interpretato diversi brani fra cui l'inno Nazionale, quest'ultimo arricchito da un excursus brioso sui versi de 'Il Canto degli italiani', illustrato dal professor Michele D'Andrea, cultore del Risorgimento.
Uno spettacolo che ha registrato la standing ovation e che è servito per conoscere meglio l'inno di Mameli. L'evento è stato organizzato dall'Associazione Nazionale insigniti dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana (ANCRI), condiviso con la FIGC e la Polizia di Stato, come momento di riflessione ed approfondimento sul significato autentico dell'Inno nazionale dedicato ai calciatori della squadra azzurra.
Michele D’Andrea ha raccontato agli Azzurri il significato dell’inno, che è il vero Canto degli Italiani. “Quando penso al nostro inno nazionale - ha spiegato Demetrio Albertini, presidente del Settore Tecnico di Coverciano - sia quando ero calciatore ed ora da dirigente sento il senso di identità, appartenenza e responsabilità. La Nazionale, l'inno e la maglia azzurra sono colonne e valori fondamentali”.
Il prefetto Francesco Tagliente, organizzatore dell’evento nella veste di delegato dell’Associazione Nazionale degli insigniti al merito della repubblica Italiana, nel suo saluto introduttivo ha detto che “lo sport e i valori fondanti del nostro ordinamento costituzionale sono stati i fili conduttori del mio percorso professionale e della mia vita. E non solo della mia vita perché questo evento è il frutto della sensibilità e della vocazione istituzionale e sociale del presidente della FIGC Gabriele Gravina, del Capo della Polizia Franco Gabrielli e di una bella Squadra impegnata da tempo a promuovere i valori dei simboli della Repubblica. Parlo dell’Associazione Nazionale degli insigniti al Merito della Repubblica ma non solo perché parlo soprattutto degli orchestrali della Banda musicale della Polizia diretti da Maurizio Billi, da Francesco Grollo e da Michele D’Andrea. Una squadra che è partita da Firenze 10 anni fa, festeggiando il Tricolore, ed oggi ancora unita e più attiva che mai, torna a Firenze e fa tappa a Coverciano per spiegare agli Azzurri, attraverso una chiacchierata briosa ed espressiva, il significato autentico dell’Inno Nazionale, pilastro ideale e simbolico della nostra democrazia".
Il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove ha evidenziato che “Gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana aderenti all’ANCRI, da Statuto, si sono assunti l’impegno di divulgare, a tutti i livelli ed in ogni forma, i principi e i valori della Costituzione Italiana, specialmente quelli incarnati nei simboli della Repubblica, dei quali intendono promuoverne la conoscenza storica e la portata ideale, poiché fermamente convinti che la salvaguardia dei valori rappresenta il modello di riferimento per una coscienza adulta e la formazione del mondo di domani. In tale ottica, è indubbio che lo sport in generale, e gli azzurri della Nazionale di calcio in particolare, rappresentano il momento più alto di questi valori, poiché da sempre capaci di trasmettere emozioni e messaggi positivi".
A parlare dell’Inno anche gli Azzurri, che lo vivono ogni volta che scendono in campo con la maglia dell’Italia. “L’inno italiano è un qualcosa di particolare. Non abbiamo mai pensato – ha sottolineato Mancini - che fosse una marcetta, ma l'inno più bello del mondo. Spero che quanto ascoltato oggi serva a tutti noi quando andremo in campo già da sabato e ci aiuti ancora di più. Il momento più bello penso sia rappresentare la propria nazione”.
“Se penso all'inno – ha aggiunto Chiellini - ripenso a quando ero bambino e guardavo la Nazionale di calcio, ma anche gli altri sport e lo cantavo a casa. Poi piano piano dalle nazionali giovanili ho cominciato a cantarlo fino a raggiungere il sogno di cantarlo in Nazionale maggiore. E' un inno stupendo, e cantarlo è un qualcosa di emozionante, un modo di caricarci tutti insieme prima della partita e trasferirci quelle vibrazioni e quelle emozioni che poi cerchiamo di riportare in campo”.
Infine Bonucci: “Dopo questa bella mezz'ora passata insieme, quel minuto davanti alle telecamere in cui viene cantato l'inno italiano prima delle gare della Nazionale azzurra sarà ancora più entusiasmante e fatto con ancora più voglia perché racconta la nostra passione, la nostra storia ed è quello che cerchiamo di mettere in campo in ogni partita. Complimenti alla Banda musicale della Polizia di Stato, siete veramente una grande squadra”.
Al termine della mattinata Albertini ha donato a Tommaso Bove, presidente Nazionale ANCRI, una maglia ufficiale della Nazionale italiana, recante sulle spalle la scritta ANCRI, ed il numero 4.