Ferma condanna da parte di Abete per i cori razzisti nei confronti di Balotelli
lunedì 20 aprile 2009
“Esprimo ferma condanna e vivo rammarico per l'episodio avvenuto nei confronti di Balotelli. Si può rivedere il quadro normativo della Figc, però il calcio italiano non è la feccia del mondo, il razzismo è un fenomeno che va al di là della dimensione sportiva”: è quanto ha dichiarato il presidente della Figc Giancarlo Abete, nel corso della conferenza stampa convocata a Roma dopo i cori razzisti da parte dei tifosi bianconeri all'indirizzo di Mario Balotelli durante la partita Juventus-Inter.
“Io mi scuso come presidente della Figc – ha continuato Abete - nei confronti dell'opinione pubblica. Mi scuso come deve fare chi ha responsabilità. Poi però non ci sono in questo caso situazioni rapportabili alla Figc in quanto tale. Gli arbitri hanno rispettato le regole e anche gli ispettori hanno fatto il loro dovere, come si vede dalla decisione del Giudice Sportivo (che ha stabilito che la Juventus giocherà a porte chiuse la partita con il Lecce chiuse ndr). Noi come Figc non vogliamo certo restare in silenzio, come dimostra anche questa conferenza”.
Abete ribadisce la posizione della Figc: “Al di là dell'episodio di sabato che determina una ferma condanna da parte nostra – ha continuato Abete - dobbiamo avere ben presente che non esiste una normativa né della Fifa, nè della Uefa che preveda la sospensione delle partite per episodi di questo genere. C'è una linea di indirizzo politico dei presidenti Blatter e Platini di forte contrasto, ma è una cosa diversa”.
Abete ha anche ricordato che l'articolo 62 delle Noif prevede che il responsabile dell'ordine pubblico può decidere di sospendere la partita in caso di striscioni discriminatori: “Mentre una situazione analoga non è prevista in caso di cori razzisti”.
“Faremo una riflessione in occasione del prossimo consiglio federale – dichiara ancora il presidente della Figc - per vedere se il quadro normativo vigente può essere ulteriormente rafforzato, anche se già adesso va al di là rispetto a quelli che sono i regolamenti di Fifa e Uefa. Si può creare un maggiore livello di responsabilizzazione per chi crea situazioni, come gli striscioni e i cori. Comunque, siccome in un evento come una partita di calcio prevale l'ordine pubblico, non può essere un arbitro a prendere una decisione se non c'è la condivisione dei delegati di Fifa e Uefa e soprattutto del delegato all'ordine pubblico».
Quanto all'atteggiamento in campo di Balotelli che alcuni giocatori bianconeri hanno criticato, Abete ha affermato: “Quando si è all'interno di situazioni del genere, ogni atteggiamento richiede responsabilità. Questo vale per tutti, i comportamenti che si tengono in campo sono oggetto di una valutazione ma comunque nulla è giustificabile, qualsiasi siano gli atteggiamenti non si possono accettare certe cose”.
foto di: Maurizio Pittiglio