Fiona May: “Contro il razzismo occorre aprire il confronto tra i club e le tifoserie”
martedì 16 settembre 2014
Prima “uscita” ufficiale in tv per Fiona May nel nuovo ruolo di consigliere anti razzismo che ricopre in Figc. Bella, solare, la campionessa italo britannica, abituata a calcare con successo piste di atletica, passerelle e set cinematografici, è impegnata in una battaglia di grande attualità che lei stessa porta avanti da anni. “Il razzismo è un problema di istruzione”, ha detto qualche giorno fa nel suo intervento nel corso della conferenza Uefa su razzismo e integrazione che si è svolta a Roma. Ospite della trasmissione di RaiSport “Il processo del lunedì”, Fiona ammette che il problema esiste, nel Paese come nello sport, e bisogna lavorarci sopra.
“Per combattere il razzismo bisogna cambiare la cultura sportiva, affrontando il problema da una prospettiva diversa. Tutto il mondo del calcio – spiega - deve essere coinvolto nel processo di cambiamento. E' importante lavorare nelle scuole, sulle giovani generazioni, per trasmettere il fair-play: nel calcio occorre aprire il confronto tra giocatori, dirigenti e tifosi. Per questo, è necessario trovare i giusti canali di comunicazione con le tifoserie, per ottenere la loro collaborazione e il loro sostegno aprendo una comunicazione diretta con i club. Il razzismo si sconfigge soltanto se tutti spingiamo nella stessa direzione. L’Italia non è un Paese razzista, anzi è sempre il numero uno per accoglienza, il problema è confrontarsi ed integrarsi, ma con la crisi economica c'è paura ed è molto difficile accettare gli stranieri. C'è una paura di imparare cose diverse. Invece bisogna accettare e non avere questa paura per avere una prospettiva diversa”.
Lei, per la verità, viene da un mondo, quello dell’atletica leggera, dove non esiste la diversità di colore: “Nell'atletica leggera – ha sottolineato May - non esiste discriminazione, ma è uno sport individuale. Negli sport di squadra ci sono diverse personalità, come nel calcio, dove undici persone per giocare insieme devono trovare una integrazione. Questo è un po' più difficile perché il calcio è uno sport che tocca tutti, è lo sport più popolare e proprio per questo può essere leader per eliminare la discriminazione”.
Ha le idee chiare, Fiona May. Anche se il calcio per lei è un mondo nuovo, le novità non la spaventano e lo ha dimostrato cambiando pelle nell’ambito lavorativo svariate volte. In Italia tifa per la Fiorentina, ma l’altra squadra del cruore, sul versante inglese, è il Derby County. E il giocatore preferito? “Zaza è quello più simpatico”. E, a proposito di idee, ne ha anche una in merito a Balotelli: “Un giorno sono a suo favore, un giorno contro. Sono molto curiosa di vedere cosa c’è dietro questo talento e mi piacerebbe averlo a pranzo per un faccia a faccia. Pago io, non c’è problema…”