Grande successo a Bari per la quarta tappa di ‘Razzisti? Una brutta razza’
martedì 26 maggio 2015
"Prima di essere campioni in campo bisogna essere campioni del rispetto". Con questo invito rivolto dal conduttore Antonello Piroso ai circa 600 ragazzi delle scuole calcio della Puglia, si è conclusa a Bari in un tripudio di entusiasmo e partecipazione la quarta tappa del progetto "Razzisti? Una brutta razza!", il talk show educativo inquadrato nel progetto ideato e promosso dalla Commissione Antirazzismo FIGC istituita dal presidente Carlo Tavecchio.
Ospiti d‘eccezione della tappa pugliese l’indimenticabile bomber Igor Protti, 122 presenze e 46 gol con la maglia biancorossa, il calciatore del Bari Kingsley Boateng, il prof. Kossi Komla-Ebri, chirurgo e componente della Commissione Antirazzismo della FIGC, e naturalmente Fiona May, coordinatrice del progetto federale, che in apertura ha tracciato un primo bilancio di questa esperienza: "Volevo ringraziare tutte le scuole calcio per il sostegno offerto in ciascuna delle tappe - ha tenuto a sottolineare - sono contenta della risposta che ogni volta riscontriamo nelle diverse realtà visitate, i ragazzi accettano cosa stiamo proponendo loro e mi auguro che ciò possa continuare, che siano i ragazzi stessi a portare avanti il messaggio contro razzismo e ignoranza. Sono fiduciosa".
Accolto con grande calore dal pubblico, Igor Protti ha segnalato come sia sconcertante "dover parlare di razzismo nel 2015 in un paese normale", e ha indicato come esempio l’attaccante della Sampdoria Samuel Eto'o, che non smette mai di segnalare come il calcio gli abbia offerto l'opportunità di conoscere e apprezzare la diversità delle culture: "Sono messaggi importanti che basterebbe semplicemente ascoltare per trovare delle risposte positive, ad esempio negli stadi, dove l'emulazione di modelli negativi va combattuta con decisione facendo comprendere l'importanza del fair play, del rispetto di tutte le diversità di razza o di genere".
"Spesso sono proprio quelli che ti fanno buu dalle tribune che poi fuori dallo stadio ti chiedono la maglia. Non vi sembra un controsenso?" chiede rivolgendosi alla platea Kingsley Boateng, Italiano di origini ghanesi cresciuto a Pordenone. Paradossi segnalati anche dal prof. Kossi, da 40 anni in Italia, nel suo divertente saggio "Imbarazzismi": "Ho studiato a Bologna, medicina, volevo studiare ginecologia, ma il professore mi ha dissuaso dal prendere questa specializzazione perché secondo lui spaventavo le donne. Alla fine ho scelto chirurgia. Io come medico, con il mio camice, incuto un rispetto diverso rispetto al venditore ai semafori. Ma la paura dell'altro si manifesta nelle piccole cose, quello che abbiamo in comune gli altri non lo vedono, notano solo le differenze, e dobbiamo imparare ad andare oltre queste".
Notevole la partecipazione interattiva dei ragazzi alla chat dal tema "Essere razzisti è da imbecilli, perché non li vogliamo allo stadio?", che ha visto premiati Nicola Toritto e Maria De Santis, autori dei messaggi più significativi: "Fino a quando il colore della pelle non sarà considerato come il colore degli occhi, noi continueremo a lottare". Il progetto "Razzisti? Una brutta razza!", che si compone di 20 tappe in 20 mesi in 20 regioni diverse, proseguirà a giugno in Emilia-Romagna.
nella foto (Getty Images) Fiona May e Igor Protti