Gravina: “Il calcio non può più aspettare, adesso dobbiamo giocare tutti insieme”
lunedì 22 ottobre 2018
“Ringrazio tutti per la fiducia ed il sostegno che mi avete voluto dare. Sono uno di voi, che con voi vuole cambiare verso e direzione al gioco del calcio”: sono le prime parole pronunciate a caldo dal neo eletto presidente della FIGC, Gabriele Gravina, prima di ricevere applausi, abbracci, strette di mano da parte di una platea che ha votato compatta l’uomo, la sua professionalità e serietà, ma anche il programma del dirigente che da anni vive e condivide i problemi del calcio italiano. “Risponderemo con i fatti, i comportamenti e il lavoro. Dobbiamo – ha ripreso Gravina - saper progettare, ma anche sognare e credere ed io credo in quello che ho scritto nel programma. Il calcio non può più aspettare, andiamogli incontro e ripartiamo insieme”.
Ha fatto seguito il primo contatto con i media, nel corso di una conferenza stampa durante la quale Gravina ha ribadito le linee guida del suo programma.
RESPONSABILITA’ – “Essere stato eletto con il 97% è una grande soddisfazione, ma anche una grande responsabilità. E' una percentuale che non regala alibi a nessuno. E’ comunque anche un segno di grande maturità e attenzione del mondo del calcio che vuole affrontare i temi importanti. Vuol dire che il calcio italiano ha maturato la consapevolezza della necessità del cambiamento. Ora dobbiamo ragionare con logiche di sistema”.
INIZIA IL PERCORSO – “Siamo pronti per lavorare. La nostra è una formazione di titolari tutti pronti a dare il loro contributo. Sappiamo che è un compito difficile, ma lo svolgeremo con serenità e consapevolezza della nostra responsabilità. Tifosi, dirigenti e tesserati si aspettano risposte certe e concrete, sarà un percorso contro il tempo: se condividiamo la strada, possiamo farcela e il tempo giocherà a nostro favore. La presenza delle componenti qui schierate dimostra che la partita va giocata tutti insieme. E sono convinto che i media saranno uno stimolo”.
CONSIGLIO FEDERALE – “Prima priorità sarà il Consiglio Federale. Nell'arco di qualche giorno, se non di qualche ora, sarà il primo punto che risolveremo con l'obiettivo di convocarlo già la settimana prossima: sarebbe un gravissimo errore strategico avviare un percorso politico senza avere al completo la massima espressione democratica. Mi adeguerò alle norme previste, la mia carta costituzionale è lo Statuto: c'è stata una richiesta ufficiale da parte di Lotito e mi pare che abbia avuto ragione. Io devo rispettare le norme istituzionali e lo stesso percorso sarà fatto per Nicchi, Calcagno e Tommasi che hanno manifestato la volontà di rimanere nel consiglio federale. Il presidente deve dare concreta attuazione ai dettami delle norme”. Nell’elenco delle priorità ci sono anche le prossime Licenze Nazionali: “Da varare in tempi rapidissimi affinché non ci siano più zone grigie per le iscrizioni ai campionati. Anche per questo dobbiamo mettere immediatamente mano al codice di giustizia sportiva per avere la certezza delle regole e dei tempi”.
CONI E GOVERNO – “Con loro dobbiamo avviare un percorso di collaborazione: massima disponibilità ad un dialogo che sarà costruttivo nel rispetto dei ruoli. Il discorso sui contributi del CONI sarà oggetto di un controllo e di una verifica. Abbiamo sentito parlare di ulteriori tagli, dovremo discuterne tenendo una posizione di fermezza: dobbiamo rivendicare il nostro ruolo, la FIGC è la prima federazione sportiva e con milioni di tesserati. Massima disponibilità al dialogo, che sarà costruttivo, ma sarà fondamentale anche il rispetto reciproco delle diverse posizioni”.
SERIE B – “Dobbiamo aspettare le decisioni definitive degli organi di giustizia, ma lo scenario sembra delineato. Nel programma abbiamo indicato la volontà di arrivare a un format di 20 squadre: dovremo per questo modificare alcune norme. Quando questo sarà fatto, affronteremo subito il discorso sulle promozioni e le retrocessioni del campionato in corso”.
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