Gravina in Friuli Venezia Giulia: "Il calcio dei territori è un presidio per le comunità, va sostenuto"
Prosegue a Trieste la serie di incontri del presidente federale con i rappresentanti dei Comitati Regionali della Lega Nazionale Dilettanti e con i coordinatori locali del Settore Giovanile e Scolastico.domenica 6 giugno 2021
Prosegue in Friuli Venezia Giulia la serie di incontri voluti dal presidente della FIGC Gabriele Gravina con i Comitati Regionali della Lega Nazionale Dilettanti e con i coordinatori del Settore Giovanile e Scolastico. Il numero uno del calcio italiano si è nuovamente immerso nella realtà dei territori e nelle esigenze del calcio di base, ascoltando le preoccupazioni e le problematiche, tra le quali la crisi economica perdurante, l’ineludibile esigenza di formazione per i dirigenti, il decentramento amministrativo, la cosiddetta riforma dello sport e la sburocratizzazione dei processi. È stata l’occasione utile per far sentire la vicinanza dalla Federazione e la migliore opportunità per presentare nel dettaglio i provvedimenti di sostegno varati dalla Federazione in un momento tanto complicato.
La visita di Gravina a Trieste, culminata oggi con la riunione insieme al Consiglio Direttivo e si rappresentanti del calcio territoriale, è stata preceduta ieri dagli incontri istituzionali con il sindaco Roberto Dipiazza e con il presidente della Regione Massimiliano Fedriga con i quali si sono gettate le basi per alcuni progetti futuri che interessano il calcio in maniera trasversale, sia maschile che femminile, dalla Nazionale alla terza categoria. Inoltre, Gravina ha ringraziato Comune e Regione per i numerosi interventi realizzati in favore dello sport e del calcio in particolare, congratulandosi con il presidente regionale Ermes Canciani per lo straordinario lavoro sul territorio e l’ottima sinergia creata con i rappresentanti delle istituzioni.
“Alla viglia della riforma complessiva del sistema calcio – ha affermato Gravina, ringraziando per l’accoglienza – è doveroso da parte mia rivolgermi ai rappresentanti della base della piramide calcistica per avere indicazioni e suggerimenti che non siano solo incentrati sulla dimensione economica delle serie professionistiche. Il patrimonio di passione e di volontariato del calcio dilettantistico e giovanile rappresenta il valore che non dobbiamo disperdere. Il calcio nei territori è un presidio per le Comunità di riferimento, per questo va sostenuto come stiamo facendo: con contributi diretti di circa 20 milioni di euro, sbloccando pratiche bloccate da anni che riguardano la mutualità, facilitando la modifica di norme e regolamenti, rifondendo le tasse di iscrizione per l’attività che non è stata svolta, rivendicando e ottenendo un piano concreto di sostegni dalle istituzioni”.
Sulla sua idea di riforma, Gravina è stato molto chiaro con i rappresentanti del Friuli Venezia Giulia: “L’obiettivo prioritario è mettere in sicurezza il calcio italiano, chiederò a tutte le componenti di fare un passo indietro per farne due in avanti con il contributo di tutti. Non accetterò la difesa di sterili egoismi, voglio che questo progetto sia ispirato dal vostro modo di vivere il calcio, mettendo cuore e passione”.
Dopo la Sardegna, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, la Campania, il Piemonte Valle d’Aosta, la Lombardia, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia il tour dei Comitati del presidente Gravina riprenderà nelle prossime settimane dopo il debutto dell’Italia di Mancini ad Euro 2020.