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Gravina: “Non colpevolizziamo i ragazzi. Per vincere i play off l’Italia deve tornare a essere speciale”

Il presidente federale: “Il nostro progetto non finisce a Belfast. Ha ragione Mancini, se guadagniamo il Mondiale a marzo con grandi sacrifici forse ci arriveremo con maggiore consapevolezza”

martedì 16 novembre 2021

Gravina: “Non colpevolizziamo i ragazzi. Per vincere i play off l’Italia deve tornare a essere speciale”

“Non buttiamo la croce addosso a questi ragazzi e torniamo ad essere speciali per vincere i play off. Io ci voglio andare al Mondiale, pur sapendo che è molto più complicato rispetto a prima. Ma ha ragione Mancini e resto ottimista, se lo guadagniamo a marzo con grandi sacrifici e difficoltà forse ci arriveremo con maggiore consapevolezza”. Così il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato il pareggio di ieri in Irlanda del Nord che costringerà la Nazionale ad affrontare gli spareggi per qualificarsi a Qatar 2022.

“A livello individuale non possiamo competere con altre corazzate, siamo una squadra normale che ha fatto qualcosa di straordinario come vincere un Europeo - ha aggiunto Gravina - alcuni episodi ci hanno dato ragione, ora gli stessi episodi ci sono andati contro in due partite chiave e se ti giochi due jolly fai fatica, anche perché fisicamente e psicologicamente non stavamo bene. Non sono preoccupato. La progettualità della federazione non è finalizzata a vincere l'Europeo o il Mondiale. Il nostro progetto non finisce a Belfast. Abbiamo raddoppiato il valore commerciale anche in tempi di magra, cercando di essere credibili come dirigenti e dando un'immagine importante del calcio italiano”

In merito ad un possibile ripensamento con la Lega di A del calendario del campionato e ad uno stage per gli Azzurri in prossimità degli spareggi, previsti tra il 24 e il 29 marzo prossimi: "Con tutta la massima volontà ci proveremo ma la vedo molto complicata. Il 30 gennaio è al momento l'unica finestra disponibile. Già stamattina abbiamo chiesto alla Lega di fare qualche riflessione con noi, ma ad oggi sono abbastanza incartati come noi".