Il neo ct Prandelli presenta la sua Italia: “Sarà una Nazionale di qualità”
giovedì 1 luglio 2010
“Voglio proporre una Nazionale italiana con giocatori di qualità, perché ci sono. Al momento non voglio pensare alle difficoltà, inutile negare che ci sono e ci saranno: ma voglio ripartire dall’ottimismo, dall’umiltà, dalla voglia di lavorare in maniera positiva. Vorrei arrivare all’Europeo con una squadra che abbia già una sua identità e un suo progetto”: sono le prime parole del neo ct azzurro Cesare Prandelli, che ha inaugurato oggi il suo impegno quadriennale con la Federazione.
Il Commissario tecnico, presentato alla stampa dal presidente Abete (“Auguro a lui e alla Nazionale un quadriennio di soddisfazioni”, ha dichiarato il numero uno della Figc), esordirà sulla panchina dell’Italia nell’amichevole in programma contro la Costa d’Avorio a Londra il prossimo 10 agosto. “Sto già pensando alle convocazioni – ha dichiarato Prandelli – e alle partite di qualificazione di settembre: sarebbe bello iniziare bene, l’importante è metterci tanta volontà. Certo, non si può chiedere alla Nazionale di vincere subito, ci vuole un lavoro di programmazione alla base. Noi ripartiremo da quello che ci ha lasciato Lippi: per me lui è il ct Campione del Mondo. Di quello che ha fatto Marcello non si butta nulla: ci lascia un certo tipo di mentalità, un attaccamento particolare alla maglia. Ecco, punto a un progetto che coinvolga tutti. Cercheremo di ribaltare le situazioni negative in positive e di dimostrare a tutti che quello che è accaduto in Sud Africa è stata solo una parentesi”.
Prandelli affronta decine e decine di domande, tra passato e futuro, in maniera serena, con grande disponibilità. Ha le idee chiare. Sorridendo ammette: “Non ho mai pensato alla Nazionale fino alla telefonata del presidente Abete. Ho accettato in un secondo, perchè non si può dire no alla Nazionale”.
L’Italia ripartirà anche da un nome, quello di Gigi Buffon: “Mi auguro che Buffon possa essere un esempio e mi auguro di potergli dare la fascia di capitano ai prossimi Europei. Voglio lavorare sulla qualità umana: al mio arrivo in Federazione, mi sono sentito subito in famiglia: spero di costruire una squadra anche in questo senso”.
Cassano, Balotelli, Totti, extracomunitari: le domande sono tante. “Vorrei evitare di fare nomi – replica il ct – non mi sembra corretto. Convocherò chi merita di indossare la maglia della nazionale che non è mia né della federazione, ma di tutti. Mi auguro di portare giocatori di grande qualità, con criteri meritocratici. A prescindere dalla maglia che indossano. Anche per gli extracomunitari in nazionale vale la meritocrazia: se sono bravi e hanno il passaporto italiano perchè no, si possono convocare”.
Tatticamente, che Nazionale sarà? “Ogni allenatore ha in testa un modulo, io mi auguro di poter dare ai giocatori la possibilità di esprimersi al meglio nel proprio ruolo, senza la rigidità di un modulo prestabilito. Anche perché non abbiamo molto tempo…”.
Dovrà fare da psicologo per ricaricare i reduci del Sudafrica? “Del gruppo devo vedere chi ha le giuste motivazioni, io comunque cercherò di dargliene di nuove nei giorni in cui saremo insieme. Noi italiani abbiamo un grande orgoglio”.