Il ‘Premio Bearzot’ assegnato a Maurizio Sarri. Tavecchio: “Un grande innovatore”
mercoledì 26 aprile 2017
Maurizio Sarri è il vincitore della settima edizione del Premio Nazionale ‘Enzo Bearzot’, il riconoscimento promosso dall'Unione Sportiva Acli con il patrocinio della FIGC e intitolato all’ex Ct della Nazionale Campione del Mondo a Spagna ’82. Ad assegnare il premio la giuria presieduta dal presidente federale Carlo Tavecchio e composta dai direttori delle principali testate sportive italiane, con il presidente Nazionale Acli Damiano Lembo che ha annunciato il nome del vincitore in occasione della conferenza stampa ospitata come da tradizione nella Sala del Consiglio della Federcalcio.
Il tecnico del Napoli, insignito lo scorso mese anche della Panchina D’oro, ritirerà il premio martedì 30 maggio (ore 15 – differita della cerimonia alle 23 su Rai Sport HD) presso il Salone d’Onore del CONI: “Il settimo anno non ha messo in crisi il nostro rapporto con l’Acli – ha dichiarato con il sorriso il numero uno della FIGC Carlo Tavecchio – un ente a cui sono da sempre molto legato. Sarri è un ottimo tecnico, con una lunga militanza nel mondo dilettantistico e capace di dimostrare il proprio valore anche nel calcio professionistico. Come innovatore mi ricorda Arrigo Sacchi, dal punto di vista umano Helenio Herrera”.
Nell'albo d'oro del premio figurano Cesare Prandelli, Walter Mazzarri, Vincenzo Montella, Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri e Claudio Ranieri, vincitore dell'ultima edizione dopo lo straordinario successo in Premier League alla guida del Leicester: “Dostoevskij ha scritto che la bellezza salverà il mondo – si legge nella motivazione del premio – chissà se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si è ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai campi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale più spettacolare della storia azzurra nei Mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto diventò vincente quattro anni dopo, quando alla bellezza si unirono anche la praticità e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82. Con ‘il grande Vecio’, Sarri ha in comune anche la capacità di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati ad un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha esaltato e migliorato le individualità, inserendole però nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”.
Nella foto il presidente della FIGC Carlo Tavecchio consegna la ‘Panchina d’oro’ a Maurizio Sarri