Il saluto del neo dg Uva: “Cercherò di rendere più efficiente la macchina federale
mercoledì 17 settembre 2014
“E’ un incarico importante, sono qui per iniziare un nuovo percorso con il sorriso sulla labbra e tanta voglia di lavorare”. Sono queste le prime parole da direttore generale della FIGC di Michele Uva, che nella Sala del Consiglio di via Allegri ha incontrato la stampa per un saluto informale. L’ex direttore generale della CONI Servizi, che in Federcalcio ha già ricoperto in passato il ruolo di responsabile del Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali, ha ringraziato il presidente federale Carlo Tavecchio per l’opportunità e ha ricordato il lavoro svolto dall’ex presidente Giancarlo Abete e dall’ex dg Antonello Valentini: “Cercherò di efficientare la macchina della Federazione – ha dichiarato - e di renderla più moderna. In questo percorso la voglia di comunicare è fondamentale: ho incontrato questa mattina i dipendenti e ho detto a tutti che dobbiamo sentirci fortunati perché lavoriamo nel mondo dello sport e del calcio”.
Il neo Dg, che ha ufficializzato la nomina di Francesca Sanzone come vicedirettore generale (“è un segnale a tutti i dipendenti che si può e si deve crescere all’interno della Federazione”), domani volerà a Nyon, dove l’Esecutivo della UEFA annuncerà le sedi delle finali delle competizioni europee per club del 2016, con Milano in piena corsa per ospitare l’ultimo atto della Champions League. Venerdì poi sarà il giorno dell’annuncio delle 13 città che ospiteranno la fase finale di EURO 2020: “Ringrazio Albertini e il suo staff per il dossier che hanno presentato e per l’ottimo lavoro svolto – ha ricordato Uva – è molto importante che Roma possa essere una delle sedi dell’Europeo itinerante”.
Dopo aver scherzato con i cronisti (“sono a vostra disposizione, ma ricordate che sono il peggior fornitore di notizie dell’ultimo secolo”), Uva ha ricordato la sua ultima esperienza al CONI: “E’ stato un lavoro bellissimo, mi mancava ricoprire un ruolo nel settore pubblico e sono grato al presidente Malagò”. A una domanda sulle decisioni che prenderà il CONI a fine ottobre in merito alla ripartizione dei parametri contributivi alle federazioni ha spiegato di non essere preoccupato: “Conosciamo tutti il momento storico che sta vivendo lo sport. L’obiettivo di tutto il mondo sportivo deve essere parlare con il Governo e con le istituzioni politiche per far capire che lo sport non rappresenta un costo, ma un investimento”.