Inaugurata la nuova sede dell’Aic a Roma, punto di riferimento per i Dilettanti
lunedì 30 gennaio 2012
E’ stata inaugurata stamani in via Spontini a Roma, la nuova sede dell’Associazione Italiana Calciatori che, assieme alla sede storica di Vicenza, costituirà un importante punto di riferimento per il settore dei Dilettanti, inclusi Calcio femminile e Calcio a 5. Alla cerimonia sono intervenuti tra gli altri il presidente della FIGC Giancarlo Abete assieme ai vice presidenti Carlo Tavecchio, Mario Macalli e Demetrio Albertini, il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi.
A fare gli onori di casa Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, che ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa che risponde alla specifica esigenza di fornire al settore Dilettanti un punto di riferimento, e nello stesso tempo dotare l’AIC di una struttura maggiormente operativa nella capitale. “Da parte nostra c’è la voglia e l’impegno a lavorare in un contesto di gruppo, e continuare a essere una componente dotata di sue prerogative, ma determinata a lavorare in maniera costruttiva e propositiva” ha detto Tommasi, che ha ribadito allo stesso modo il massimo impegno nel contrasto alla lotta contro il fenomeno delle scommesse e annunciato l’avvio di una campagna di sensibilizzazione definita “cruda e reale” presso i propri associati.
“E’ un’iniziativa che testimonia un’ulteriore attenzione super partes nei confronti delle problematiche inerenti al mondo dilettantistico – ha affermato Abete - Nei prossimi periodi la Federcalcio sarà chiamata a portare a compimento situazioni ancora aperte per cercare di trovare delle soluzioni auspicabilmente condivise da tutte le forze in campo, e possibilmente prima della fine del quadriennio olimpico: le strutture dei campionati professionistici, l’adeguamento delle rappresentanze e della calibratura dei pesi in sede di Consiglio federale in base alla delibera del CONI; il progetto di sviluppo del calcio femminile per superare l’attuale commissariamento che non determina soluzioni per il futuro, né certezze di percorso. E poi il problema delle scommesse e gli effetti che esso determina, su cui – ha concluso Abete - dobbiamo fare la nostra parte. Perché non si tratta solo di sanzionare situazioni specifiche, ma di tutelare il valore della credibilità”.