Incontro arbitri, dirigenti, tecnici e capitani serie B. Nicchi: “Confronto positivo”
lunedì 8 settembre 2014
Un confronto lungo, con oltre due ore di lavoro, ma soprattutto “positivo, proficuo, aperto, schietto e sincero, nel quale è emerso un fattore determinante: la fiducia reciproca e la voglia di collaborare”, come lo ha definito il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi. Dalla riunione di oggi a Coverciano fra capitani, allenatori, dirigenti e arbitri del campionato cadetto guidati dal neo designatore Stefano Farina – al quale è intervenuto anche il presidente della Figc Carlo Tavecchio - sono emerse una serie di “necessità” in attesa di essere messe in pratica, come per esempio la riduzione della Serie A a diciotto squadre e della Serie B a venti, e la regolamentazione del numero degli stranieri in campo.
Ma ovviamente, al centro dell’incontro, c’erano i regolamenti e la loro applicazione in campionato. “Quello di oggi è stato un incontro particolarmente positivo – ha dichiarato il presidente dell’Aia Marcello Nicchi - anche perché cade in un momento propizio: fare gli incontri e dire chiaramente quelli che saranno i regolamenti e l'applicazione dei medesimi credo sia la cosa migliore da fare. C'è stato un bel confronto, una bella esposizione di Farina che ha chiarito quali sono i comportamenti da tenere da parte del mondo arbitrale e su questo lavoriamo con grande tranquillità come sempre. Siamo partiti un po' male quest'anno, con 12 espulsi in due giornate, e non è così che si deve andare in campo. Spero che da questo abbiano preso insegnamento tutti. Abbiamo fatto vedere gli errori di chi si è fatto cacciare, quelli degli arbitri e su questo lavoreremo perché il prossimo incontro sia il resoconto di quello che abbiamo detto oggi. Ho visto molta gente andare via interessata e con entusiasmo”.
Esplicito, in proposito, il presidente della Lega di B Abodi: “Dobbiamo mettere gli arbitri in condizione di fare bene il loro lavoro. Ci siamo posti dopo la giornata di oggi degli obiettivi, uno dei quali è quantitativo, ovvero abbassare il numero di ammoniti e di espulsi che è cresciuto significativamente. Un discorso che si estende, oltre che ai giocatori sul campo, anche a chi siede in panchina. L'altro obiettivo è quello delle polemiche in senso generale. E' un tempo difficile, in cui viviamo una situazione complicata, e vorremmo che il calcio non fosse un ulteriore elemento di perturbazione e di tensione. Abbiamo bisogno di investire in armonia ed in fiducia, sapendo che l'errore ci sarà da parte nostra e da parte loro, ma c'è una grande voglia di fare meglio”.
In un periodo in cui si parla di eccesso di stranieri nel mondo del calcio, Abodi ha espresso soddisfazione per il numero di giocatori italiani impiegati nelle squadre del torneo cadetto: “Che la serie B sia il campionato degli italiani, lo abbiamo messo nelle nostre insegne perché effettivamente lo è statisticamente. Nella giornata di ieri il 76% di italiani li abbiamo visti in campo”.