Incontro con Sergio Campana: un uomo nella storia del calcio italiano
sabato 4 giugno 2011
Dalla sera del 3 Luglio 1968, quando undici amici fondarono l’Associazione Italiana Calciatori scegliendolo come loro “capitano”, fino alle trattative per l’ultimo Accordo Collettivo con la Lega Serie A in dirittura d’arrivo, passando per 6 Presidenti federali e tante conquiste sul piano delle garanzie fondamentali per gli atleti: sono i 43 anni di storia calcistica italiana vissuti nel segno di Sergio Campana, cui questa mattina la Lega Pro ha voluto rendere omaggio con un incontro particolare, nella sua Bassano del Grappa, dove è in corso in questo week end la Final Four del campionato “Berretti”.
L’appuntamento all’Hotel Palladio (“Incontro con Sergio Campana: un uomo nella storia del calcio italiano”) è stato il giusto tributo di chi ha condiviso con il primo presidente dei calciatori questa lunga parentesi storica, chiusasi poche settimane fa con il passaggio di consegne a Damiano Tommasi. Un incontro dai toni cordiali, spesso ironici, nel quale sono riaffiorati ricordi e aneddoti, tra trattative serrate, scioperi minacciati e quello poi messo davvero in atto nel ‘96; allo stesso tavolo tanti dirigenti di ieri e di oggi: l’attuale guida della Figc Giancarlo Abete, gli ex presidenti federali Luciano Nizzola, Antonio Matarrese e Franco Carraro, il Presidente della Lega Pro Mario Macalli e quello della LND Carlo Tavecchio, oltre a Campana e Tommasi, tanti dirigenti in rappresentanza delle componenti federali e le squadre “Berretti” di Virtus Entella e Virtus Lanciano, attese dalla finale scudetto in programma domani, l’assessore allo sport del Comune di Bassano Alessandro Fabris, e la giornalista Rai Simona Rolandi che ha condotto i lavori. In apertura, tra l’altro il dg della Lega Pro Francesco Ghirelli ha invitato la platea ad osservare un minuto di raccoglimento per la scomparsa del Colonnello Cristiano Congiu in Afghanistan.
Campana, che ha preso la parola per ultimo, ha voluto ricordare ciascuno dei presidenti Figc con cui ha avuto modo di confrontarsi: dalle parole di Franchi pochi giorni dopo la nascita dell’AIC (“Affronteremo tutte le sue richieste nei modi e nei tempi più opportuni”), all’allegria “tutta meridionale” di Sordillo; dalle contese con Nizzola (“con lui la mettevo sul buon senso”) a quelle con Matarrese, che una sera fece breccia nel cuore del sindacalista fingendosi malato a letto, con la complicità dell’allora segretario Gianni Petrucci, ottenendo così il rinvio dello sciopero. E poi il lungo confronto con Carraro, incrociato in tanti anni da Presidente di Lega, del Coni e della Federazione: “Per fortuna non avevo bisogno di incontri con il Comune di Roma o al Ministero, altrimenti avrei dovuto trattare con lui anche lì” scherza Campana, che rende merito a Carraro per la prontezza con cui riuscì a risolvere l’empasse del 1981. Era estate e proprio da una denuncia del Presidente AIC al calciomercato milanese arrivarono i Carabinieri; fu Carraro, allora al Coni, a sollecitare l’intervento del Governo Andreotti per il decreto legge con cui si arrivò alla legge ’91 che ancora oggi disciplina lo sport italiano. E infine gli anni della gestione - Abete, con cui negli ultimi 8 mesi ha avuto incontri frequenti “per colpa di nuovi fenomeni del calcio che vogliono stravolgere il sistema…”; Campana ricorda anche di essere stato tra i grandi elettori dell’attuale Presidente Figc, “anche se poi lui in Consiglio Federale è sempre super partes, non abbiamo mai avuto privilegi…”
Quelli di Campana sono stati quarantatre anni vissuti al servizio dell’istituzione calcistica, conditi da un forte convincimento delle proprie idee e da un altrettanto forte rispetto nei riguardi delle posizioni altrui, anche se divergenti. Lui che è sempre stato una persona sincera e lontana dal ruolo del protagonista, lui che non ama dormire lontano da Bassano (tanto che le riunioni dei Consigli Federali vengono fissate in mattinata per permettergli di rientrare a casa, a parte quando dormì a Roma per una riunione di 2 giorni dopo Corea e Giappone 2002, “ma fece un regalo a me” scherza Carraro) e che non ha un telefonino (“io lo chiamo una volta l’anno il 1 agosto per fargli gli auguri – ha rivelato Abete – approfittando del numero della sua signora”). Un uomo cui è giunto il sincero riconoscimento da parte di tutti. “Sarà impossibile fare meglio di Campana – ha detto Tommasi – anche se sono sufficientemente incosciente per essere ottimista sul futuro”. “Oggi diamo un segnale di rispetto – ha aggiunto Matarrese - verso un uomo con cui ci siamo confrontati in maniera molto forte ma che ha sempre avuto toni garbati”. “Se i rapporti tra club e calciatori sono arrivati alla disciplina odierna – ha ricordato Nizzola - lo dobbiamo a lui”. “Campana – fa notare Carraro - ha sempre compreso che non si potevano rovinare le emozioni della gente”. “Attraverso la metodologia della comunicazione – è stata la conclusione di Abete – Campana ha ottenuto grandi risultati nell’epoca eroica dell’AIC: a lui riconosco due grandi qualità, il rispetto delle opinioni di tutti e la capacità di individuare gli interlocutori di cui avere fiducia”.
Nel corso dell’incontro, il ricordo delle conquiste di questi 43 anni è stato affidato al consigliere AIC Diego Bonavina: l’abrogazione della norma che permetteva di ridurre del 40% il compenso dei calciatori che non raggiungevano un determinato numero di presenze, il riconoscimento della previdenza Enpals, l’obbligatorietà dell’assicurazione complementare, il fondo di accantonamento per l’indennità di fine carriera, la firma consensuale sui trasferimenti, la legge ’91, l’accordo collettivo, il diritto dei calciatori sotto contratto a partecipare agli allenamenti della prima squadra, il ritiro precampionato promosso dall’AIC per i “senza contratto” (da quest’anno oltre a Coverciano si bissa anche in una location in Veneto), il Fondo di garanzia per gli emolumenti insoddisfatti dai club cui viene ritirata l’affiliazione, la legge Melandri e l’ingresso dei calciatori nel governo del calcio. “E l’accordo con la LND – ha aggiunto Tavecchio – che ha permesso l’abolizione del vincolo a tempo indeterminato”.
Prima della consegna di due premi a Campana da parte della Lega Pro e della LND, Abete ha annunciato che la Figc promuoverà un Consiglio Federale a Vicenza, come omaggio a Campana. “Ma attendiamo il rientro degli amici della Serie A – ha fatto notare il presidente federale – perché altrimenti non avrebbe lo stesso senso”.