Il 3 marzo a Bruxelles la Conferenza di medio termine di LifeTACKLE
Due i Panel in programma: il primo verterà su un’analisi di tipo normativo e organizzativo, nel secondo verranno esaminate le azioni da intraprendere per ridurre l’impatto ambientale negli eventi sportivilunedì 27 gennaio 2020
Come parte integrante della società lo sport offre non solo l’opportunità di svolgere attività fisica, ponendosi come veicolo di benessere e salute, facilita il contatto e le opportunità di coesione sociale in un vasto ventaglio di possibilità, dall’alto livello alla pratica amatoriale. Ma nello stesso tempo lo sport, inteso come evento, può avere un impatto dannoso sulla natura e l’ambiente. Il tema della eco-sostenibilità, che comprende la gestione e il riciclaggio dei rifiuti, la mobilità, il consumo di acqua, l’illuminazione, la sensibilizzazione dei fan verso la protezione dell’ambiente e un necessario adeguamento delle rispettive governance da parte di federazioni e club, costituisce oggi un elemento centrale per sviluppare l’evento sportivo su parametri eco-compatibili. Perché è proprio da questa prospettiva che è possibile creare nuove opportunità. Il sentimento ambientalista in ambito sportivo, anche se in rapida ascesa, è un processo ancora in fase di elaborazione. La sfida oggi è a più ampio raggio: individuare come lo sport possa essere inserito nell’agenda legislativa europea anche in materia di protezione dell’ambiente.
Sulla base di queste riflessioni, il 3 marzo prossimo a Bruxelles, presso la sede di Euractiv, verrà sviluppata la ‘Conferenza di medio termine’ Life TACKLE, suddivisa su due distinti Panel di analisi. Il primo poggerà su una disamina articolata in ambito normativo e organizzativo: quali obiettivi di eco-sostenibilità dovrebbero essere raggiunti negli eventi sportivi? Come gestire al meglio gli eventi sportivi e gli stadi, dai terreni di gara sino al consumo di cibo e bevande da parte dei fans? Come migliorare la cooperazione tra le autorità locali e l’utenza degli stadi? In che modo progetti quali LifeTACKLE possono contribuire al miglioramento di tali politiche? Nel secondo Panel, prendendo spunto dal “Green Deal” promosso dalla Commissione Europea e dall’imminente svolgimento di UEFA Euro 2020, verranno esaminate le azioni che dovrebbero essere intraprese per ridurre l’impatto ambientale in ambito calcistico. Per farsi un’idea della portata del fenomeno, basti pensare che la quantità di rifiuto prodotta da ciascuno spettatore che assiste ad un evento calcistico è pari a 0,8kg: se consideriamo l’insieme degli incontri organizzati dalle federazioni europee, il totale stimato ammonta a 750.000 tonnellate all’anno. I club e le federazioni, assieme alle rispettive autorità locali, hanno compiuto enormi progressi in tema di protezione negli ultimi anni, anche se rimangono ancora da sviluppare strategie coerenti e sistemi di misurazione dell’impatto ambientale. A fronte di iniziative quali il riciclo di acque e rifiuti - vedi la trasformazione di questi ultimi in tessuti o dei bicchieri di plastica in terreni sintetici per il calcio – non si fa abbastanza, in quanto un cambiamento più sensibile potrebbe scaturire da un uso più efficiente delle fonti energetiche e dalla contestuale riduzione delle emissioni.
TACKLE - Nota informativa
Per rispondere alla sfida sempre crescente della sostenibilità ambientale, la Commissione Europea ha assegnato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e ad altri 7 partners internazionali, un nuovo progetto UE denominato ‘TACKLE’, sovvenzionato in partnership con il programma Life Environment.
TACKLE si propone di migliorare la gestione degli eventi calcistici sotto il profilo della tutela dell’ambiente e focalizzare l’attenzione sulle tematiche ambientali in ambito calcistico coinvolgendo gli stakeholders al massimo livello – Federazioni calcistiche, Clubs, Manager degli stadi e tifosi.
In vista di UEFA EURO 2020, TACKLE ha il supporto da parte della UEFA, delle federazioni calcistiche europee di Italia (FIGC), Romania (FRF) e Svezia (SvFF), del network media indipendente pan-europeo Euractiv, dell’ ACR+ (The Association of Cities and Regions for Recycling and sustainable Resource management) con le sue affiliate AMIU e LIPOR, ovvero le aziende di gestione e smaltimento rifiuti delle città di Genova e Porto.