L’erba naturale rinforzata: soluzione per l’emergenza dei campi di calcio
venerdì 19 febbraio 2010
Può la componente artificiale aiutare a risolvere l’emergenza dello stato dei campi di calcio italiani, troppo spesso negli ultimi anni non all’altezza dello spettacolo sportivo che tutti, a cominciare dai tifosi, si aspettano? Se ne è discusso oggi nel convegno “Erba naturale rinforzata: il futuro del calcio in Italia?”, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Giancarlo Abete, Presidente F.I.G.C., Carlo Tavecchio, Vicepresidente vicario F.I.G.C. e Presidente L.N.D., Demetrio Albertini, Vicepresidente F.I.G.C., Maurizio Beretta, Presidente Lega Calcio, Renzo Ulivieri, Presidente AIAC, Giorgio Crescentini, Presidente Federazione San Marino, Luigi Ferrajolo, Presidente USSI, Marco Mazzocchi, Responsabile Calcio RAI Sport, in una serie di interventi moderati da Massimo Caputi.
Al centro del dibattito, il nuovo modello di campo in “erba naturale rinforzata”, un mix tra erba naturale e erba artificiale, già sperimentato a Tirrenia dall’aprile 2008 presso il Centro di Preparazione Olimpica CONI e poi realizzato allo stadio “Serravalle” di San Marino, il primo campo da gioco utilizzato anche per partite internazionali di competizioni UEFA. Il campo, chiamato Football Green Live e già brevettato da Limonta Sport Italia, coniuga i vantaggi dell’erba artificiale e quelli dei manti erbosi naturali. A seguito di accurate ricerche, infatti, realizzate in collaborazione con la LND (dal 2001 impegnata a sviluppare i campi artificiali per i campionati dilettantistici e giovanili) e con l’Università degli studi di Pisa, si è giunti alla realizzazione di questo terreno che si basa sulla convivenza di un manto in erba artificiale, sul quale, grazie ad un intaso composto da fibre organiche di origine vegetale, cresce il manto in erba naturale, molto più protetto dal sistema in cui viene inserito. I primi esperimenti, da quanto è stato anticipato nel convegno, potrebbero riguardare presto Chievo e Empoli.
La centralità del ruolo dello stadio nel calcio di oggi e la fruibilità dello spettacolo calcistico attraverso un terreno idoneo è stata ribadita dai rappresentanti della Figc. Il presidente Abete ha ricordato la novità delle licenze annuali che la Federazione riconoscerà ai club professionisti, sulla base di verifiche economico-finanziarie, ma anche “secondo una pluralità di criteri, tra i quali quelli infrastrutturali, e dunque stadi e campi”, i cui criteri saranno varati, di concerto con le Leghe, in uno dei prossimi Consigli Federali. Ricordando poi la delega assegnata dal CF al vicepresidente vicario Carlo Tavecchio sullo sviluppo dell’erba artificiale (dal 2001 ad oggi in Italia sono stati costruiti circa 1000 campi del genere in Italia, sui quali è possibile giocare gare dei campionati dilettanti e giovanili ndr), Abete ha ricordato che spetta alla Figc “il compito di accompagnare il processo, tenendo presente l’obiettivo primario di consentire un’attività agonistica che si sviluppi nella maniera più ampia possibile, anche in condizioni metereologi che difficili o in situazioni di eccessivo utilizzo”. Sempre nel rispetto dell’Ambiente e della Salute, come ha ricordato Tavecchio: “In questi anni abbiamo investito nella ricerca, accompagnata anche dal confronto con il Ministero della Salute, e abbiamo messo in discussione l’eco-compatibilità dei prodotti che venivano messi a dimora sugli impianti sportivi, per verificare la rispondenza alla nostra normativa ambientale. Da parte sua Albertini, ex calciatore professionista, raccoglie l’appello lanciato dall’ex compagno di squadra Andrea Pirlo qualche mese fa: “I campi come i calciatori hanno bisogno di riposo. Per una finale di Champions League l’UEFA chiede una pausa di almeno 10 giorni. Quando sono stato a Tirrenia a vedere il campo in erba rinforzata ho visto subito la possibilità di giocare con continuità e sempre in perfette condizioni: è un investimento per i calciatori, per facilitare l’espressione del oro talento, per gli allenatori, per premiare il lavoro che fanno in settimana, per i tifosi, che avranno un calcio più divertente, per le società, che tuteleranno il proprio patrimonio calciatori dagli infortuni”.
Il Presidente della Lega Calcio Beretta ha riconosciuto l’attenzione dell’istituzione sulla questione, “perché il quadro estetico è oggettivamente preoccupante”, ricordando la pressione sui club “affinché la situazione migliori, monitorando la situazione”. L’emergenza dei campi, però, secondo Beretta, è direttamente correlata alla necessità di gestire gli stadi: “Le società stanno facendo molto sopperendo anche a carenze altrui” riferendosi ai “Comuni proprietari degli immobili”. Ed allora il problema campo di gioco è “un tassello importante, non secondario, inserito però nella questione stadi”, sulla quale secondo il presidente della Lega Calcio “ci sono oggi le condizioni per poter imprimere una decisiva svolta, anche grazie alla eccellente candidatura italiana ad Euro 2016”.