La UEFA ribadisce il suo impegno a organizzare l'evento nelle 12 città previste
Posticipata a inizio aprile la scadenza per la consegna dei piani di accoglienza dei tifosi. Čeferin: "Importante dare alle città e ai governi tutto il tempo possibile"mercoledì 27 gennaio 2021
Nel corso di un meeting con i rappresentanti delle 12 federazioni/organizzatori di EURO 2020, la UEFA ha ribadito il suo impegno a organizzare il Campionato Europeo nelle 12 città secondo il calendario già pubblicato (11 giugno-11 luglio, con gara inaugurale allo Stadio Olimpico di Roma).
Tutte le parti coinvolte riconoscono come occorra flessibilità sulle decisioni che riguardano la programmazione del torneo, in base alle criticità e alle circostanze che le città si troveranno ad affrontare. Di conseguenza, e con il rapido evolversi della situazione a causa della pandemia, la scadenza per la consegna dei piani di accoglienza dei tifosi è stata spostata a inizio aprile.
“La UEFA è impegnata a organizzare EURO 2020 nelle 12 città inizialmente previste - ha spiegato il presidente Aleksander Čeferin -. EURO è la competizione di punta per il calcio a livello di squadre nazionali in Europa ed è una fonte vitale di finanziamento per il calcio di base e per lo sviluppo più ampio del calcio. Sono ottimista sul fatto che le cose saranno molto diverse per quanto riguarda il virus man mano che ci avvicineremo al torneo ed è importante dare alle città e ai governi ospitanti tutto il tempo possibile per formulare un quadro accurato di ciò che sarà possibile fare nei mesi di giugno e luglio. I tifosi sono una parte davvero importante di ciò che rende speciale il calcio e questo vale sia per EURO che per qualsiasi altra partita. Dobbiamo concederci il massimo spazio per permettere il loro ritorno negli stadi”.