Lutto nel calcio: è scomparso Borgogno, un pezzo di storia della Figc
mercoledì 5 gennaio 2011
Con Dario Borgogno, scomparso oggi a Roma all’età di 87 anni, se ne va anche un pezzo della storia del calcio e della Figc, dove arrivò nel 1959 come segretario personale del presidente Umberto Agnelli. In Federazione ha ricoperto numerosi ruoli: da vice segretario generale nel 1961, a segretario della Lega Nazionale Dilettanti per otto anni (dal ’63 al ’71), fino alla carica di segretario generale della Figc che ottenne nel 1971 sotto la presidenza di Artemio Franchi e che ricoprirà fino al 1987. In questo ruolo, al seguito della spedizione azzurra nel 1982 in Spagna, ha vissuto al fianco dell’Italia il successo della conquista del terzo titolo di Campione del Mondo da parte della Nazionale guidata da Enzo Bearzot.
Lasciata la Figc, dal 1987 al 1989 ricopre la carica di Direttore Generale della A.S. Roma, sotto la presidenza dell’Ing. Dino Viola e subito dopo, si occupa, al fianco di Luca di Montezemolo, del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Italia ’90 in qualità di direttore generale.
Figura di riferimento del mondo del calcio, soprattutto per il suo grande carisma e per l’affidabilità delle sue doti dirigenziali, Dario Borgogno aveva iniziato la sua carriera nel mondo del pallone come dirigente sportivo della società dilettantistica torinese Cenisia, di cui diventerà anche direttore generale dal 1954 al 1963. Con questo club ottenne i primi successi, vincendo quattro scudetti con gli Juniores ed una Coppa Nazionale Primavera, paragonabile all'attuale Coppa Italia ma che si svolgeva tra ben 246 squadre di tutta la nazione, professioniste, semiprofessioniste e dilettanti. Un risultato che all’epoca fu considerato un vero e proprio exploit.
Ottenne vari incarichi anche nella Uefa e nella Fifa, ma alla Figc – di cui era dirigente benemerito - è sempre rimasto legato, e non solo dai ricordi.
I funerali si svolgeranno venerdì alle ore 12 presso la Parrocchia San Tommaso Moro a Roma, in via dei Marrucini 1.