Manganelli a Coverciano: “Stadi più sicuri”. Abete ricorda Gabriele Sandri
martedì 11 novembre 2008
Per garantire l’Ordine pubblico nelle domeniche calcistiche vengono impiegati oggi 4mila uomini contro i 10/11mila di qualche anno fa; nel 2008 sono stati adottati 459 provvedimenti di DASPO (divieto di frequentare gli stadi) e il numero complessivo sale a 4074; in questa prima parte della stagione, si registrano 490mila spettatori in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: sono alcuni dei dati -positivi e incoraggianti- che il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, ha illustrato a Coverciano concludendo insieme al presidente della FIGC Abete e della LNP Matarrese le due giornate di lavori del Seminario FIGC-USSI per i giornalisti sportivi, inserito nelle Celebrazioni per i 50 anni di attività del Centro tecnico federale. Sono numeri che danno il senso concreto del grande lavoro che il Ministero degli Interni e il mondo del calcio, con tutte le sue componenti interne, stanno portando avanti in piena sintonia per garantire la sicurezza negli stadi e, in definitiva, difendere il calcio dalla delinquenza e dalle frange violente. “Dopo la terribile “scossa” dell’omicidio Raciti -ha ricordato il prefetto Manganelli- fu decisa una linea di estremo rigore, 25 stadi non in regola con le norme di sicurezza furono bloccati, si giocarono diverse partite a porte chiuse, una misura obbligata ma che mal si concilia con la natura e i valori del calcio”. Dopo quegli interventi, la situazione è cambiata: “Oggi -ha detto il Capo della Polizia- in Italia ci sono ben 40 impianti a norma, che rispettano tutte le prescrizioni di sicurezza (tornelli, biglietti nominativi, aree di prefiltraggio)”. L’introduzione della figura degli steward consente ora alle Forze dell’Ordine di non dover essere più presenti all’interno degli stadi, per i quali il progetto di privatizzazione resta un obiettivo fondamentale per inserirli nel tessuto urbano delle città, renderli più ospitali, comodi e polifunzionali. Manganelli ha poi rilanciato il progetto della “tessera del tifoso”(peraltro già largamente adottata dal Milan, ma anche dall’Inter e da altre società più piccole) che ha definito una sorta di telepass che consentirà di fidelizzare il pubblico,evitare il blocco delle trasferte, creare una serie di agevolazioni nel rapporto tra pubblico e club. Nel suo intervento, il presidente della LNP Antonio Matarrese, ha puntato sul rapporto tra mondo del calcio e mondo della stampa, auspicando un confronto schietto e di maggiore comprensione reciproca, nel rispetto dei ruoli e delle autonomie di ciascuno. E’ toccato al presidente della FIGC Giancarlo Abete riassumere obiettivi e finalità del Seminario che per il secondo anno consecutivo la FIGC ha voluto ospitare a Coverciano rinnovando una collaborazione con l’USSI. Abete ha esordito rivolgendo innanzitutto un pensiero alla memoria di Gabriele Sandri, il giovane tifoso laziale morto esattamente un anno fa mentre seguiva la sua squadra in trasferta. Funzione della stampa, significato dell’iniziativa, impegno contro ogni forma di violenza, sono stati tutti temi affrontati dal numero uno della FIGC che ha sottolineato il ruolo svolto in 50 anni di attività dal Centro tecnico federale per lo sviluppo del calcio e delle sue strutture, in un’ottica nazionale e internazionale che ha reso Coverciano un’autentica Università del calcio, riconosciuta in tutto il mondo.
Nella foto: da sinistra il presidente della Figc Abete, il capo della Polizia Prefetto Manganelli, il presidente della LNP Matarrese