Petrucci “Calcio malato di doping legale”. Abete: “Rafforzare sport giocato”
mercoledì 16 novembre 2011
A poche ore dalla sentenza del Tnas, che ieri sera si e' dichiarato incompetente riguardo il ricorso della Juventus sullo scudetto 2006, il presidente del CONI Giovanni Petrucci lancia un monito forte al calcio di vertice, sempre più avvelenato da quello che lui definisce “un vero e proprio doping legale”, e annuncia la costituzione di un comitato di saggi, del quale faranno parte Pasquale de Lise, Paolo Salvatore, Piero Alberto Capotosti, Riccardo Chieppa e Giulio Napolitano, incaricato di studiare il modo in cui lo sport italiano possa difendersi dai “perenni ricorsi alla giustizia ordinaria'’.
Subito dopo il presidente della Figc Giancarlo Abete ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Rafforzare la dimensione dello sport giocato rispetto allo sport nelle aule dei Tribunali: il presidente Petrucci ha interpretato con efficacia e concretezza un sentimento condiviso dalla FIGC e che sempre più va diffondendosi dentro e fuori il mondo dello sport e naturalmente nel mondo del calcio, a tutti i livelli. E’ fondamentale per la stabilità dell’intero sistema calcio che la Lega di Serie A riprenda un forte impegno propositivo e operativo finalizzato alla tutela e alla rappresentanza di interessi generali, fondamentali per la crescita delle stesse società professionistiche di vertice”.
Nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche i vicepresidenti Riccardo Agabio e Luca Pancalli ed il segretario generale Raffaele Pagnozzi, Petrucci ha voluto dire “basta” al clima che si è venuto a creare, alimentato “da furbastri e avvocati”, ha rimproverato “i prepotenti”, quelli che “pensano vinca chi grida di più, anche in assenza di regole” e, riferendosi all’ultimo ricorso della Juventus alla Corte dei Conti, ha ammonito che “questo calcio rischia di essere commissariato dall’opinione pubblica più che dai Prefetti”.
Il presidente del Coni ha poi ribadito il proprio sostegno alla Figc (“Abete sta facendo il suo dovere fino in fondo, ce ne fossero di persone come lui”), chiedendo alla Lega di Serie A ed ai presidenti dei club un passo indietro nella riunione prevista domani a Milano. “La Lega non ha un presidente da marzo – ha aggiunto Petrucci – e quest’anno la prima giornata di campionato è saltata per il mancato rinnovo del contratto dei calciatori. Io però so che con il 99 per cento dei presidenti si può parlare e mi aspetto che prendano atto di quello che il presidente del Coni dice con amore”. “I soldi sono vostri - aggiunge ancora rivolgendosi ai presidenti - le regole però sono nostre. Noi vogliamo tutelare i vostri investimenti, ma voi così state distruggendo il mondo del calcio”.
A chi gli chiede di un eventuale commissariamento della Lega Serie A, Petrucci risponde con una battuta: “Non lo so, so solo che negli ultimi 20 anni hanno fatto tanti studi per vedere se la Figc poteva commissariare la Lega. Poi però di questi studi non si è più saputo nulla… Ma è possibile che in Italia nessuno sia in grado di fare il presidente di Lega?”
Riguardo il pool di esperti costituito dal Coni per tutelare lo sport dalla moltiplicazione di ricorsi alla giustizia ordinaria, Petrucci ha spiegato che i cinque saggi si metteranno al lavoro “nel più breve tempo possibile”, per valutare le norme attuali e vedere se possono essere integrate, soprattutto sul fronte della clausola compromissoria e sui tempi della prescrizione. Escluso, al momento, un intervento del Governo: “In un momento delicato come quello che il Paese sta vivendo – ha spiegato ancora il presidente del Coni - è umiliante andare a chiedere al Governo la difesa dello sport”.