Ricerca sul calcio giovanile: l’intensità di gioco cresce all’aumentare dell’età
martedì 22 settembre 2015
Le differenze di età, cronologica e biologica, determinano rilevanti diversità di prestazione nel corso dell’adolescenza. Tali risultanze possono indurre importanti variazioni nelle attività di gioco dei giovani calciatori.
Grazie ad una collaborazione tra il prestigioso MAPEI Sport Research Centre ed il “Laboratorio di Metodologia applicata al calcio” del Settore Tecnico FIGC, è stata scoperta una significativa, e rilevabile nella pratica, differenza nell’attività di gioco nelle categorie giovanili, suddivise in questo studio per età cronologica (sono stati 67, in totale, i giovani calciatori presi in esami, suddivisi tra Under 14, U15, U16 e U17). Le differenze riscontrate, sono state in particolare per quel che riguarda l’attività di gioco condotta ad alta intensità, rilevata grazie alla tecnologia GPS a 20hz (K-GPS, Montellabate, Pesaro).
I risultati, trattati con l’innovativo approccio della statistica progressiva – che tiene conto degli effetti pratici delle differenze di età - hanno mostrato come l’intensità di gioco cresca all’aumentare proprio dell’età. La maturazione fisica si è dimostrata, in questo campione di giovani calciatori, non appartenenti a società professionistiche, in grado di esercitare un “da ridotto a moderato”, ma significativo, effetto sulla prestazione fisica di gioco. I risultati dell’originale (unica per il calcio non-professionistico) ricerca verranno pubblicati negli atti del “VIII World Congress on Science and Football”, che si è tenuto dal 20 al 23 maggio 2015 a Copenhagen.