Rispetto di regole e ruoli. Pronti al confronto. Dalla Procura nessun ritardo
lunedì 21 novembre 2011
Le regole e i ruoli vanno rispettati; massima disponibilità per l’apertura in sede CONI di un tavolo politico dopo la proposta del presidente della Juventus Agnelli; difesa del lavoro della Procura federale, nessun ritardo, si leggono ancora commenti frutto di informazioni inesatte e non documentate: sono questi gli argomenti principali affrontati oggi dal presidente della Figc Giancarlo Abete ai microfoni di Radio Anch’io lo sport.
RISPETTARE LE REGOLE – Abete ha ribadito questo concetto già espresso in passato e oggi di attualità, dopo la richiesta di modifica dell’articolo 22 da parte della Lega di A. “Si evidenzia – ha sottolineato il presidente - da parte di tanti una insofferenza nei confronti di un sistema di regole che vanno rispettate. Se si ritiene che vadano modificate, bisogna fare una proposta e discuterne all’interno del Consiglio federale. La Figc non ha i milioni di tifosi delle società e il suo ruolo è quello di far rispettare le regole. Quelle della Figc sono all'interno di un ordinamento nazionale e internazionale,Fifa e Uefa. Anche in relazione alla sentenza del Tribunale di Napoli, bisogna sempre tenere distinti l'ordinamento sportivo da quello penale. L'articolo 22 prevede che restino sospesi dai loro incarichi coloro che abbiano subito una condanna penale in primo grado, non è necessaria una delibera da parte della Figc, è l’automatica applicazione del Codice di onorabilità,in vigore da anni . Ora c'è la richiesta della Lega di modificare questa norma, approfondiremo il merito con tutte le componenti interne : la titolarità è del Consiglio federale, dopodichè ci sarà una valutazione da parte della federazione e, qualora ritenesse di modificarla, come tutte le norme federali sarà soggetta alla ratifica del Coni. Gli spazi decisionali sono nell'autonomia della Federazione”.
TAVOLO POLITICO – “Penso che sia una proposta realizzabile: se c’è stata la richiesta di Agnelli e il recepimento da parte di Petrucci, questo tavolo si farà. Sarà l'occasione per confrontarsi e fare chiarezza: da parte della Federazione ribadisco la massima disponibilità”.
IN DIFESA DI PALAZZI – “La Figc non è un fortino a cui dare l’assalto, è un’organizzazione che si regge su regole e comportamenti, dove non spadroneggia nessuno. Ancora in questi giorni si leggono riferimenti inesatti e ricostruzioni non veriterie del lavoro della Procura federale": l’esposto presentato dalla Juve porta la data del 10 maggio del 2010 ed era già successivo all'intervenuta prescrizione del 30 giugno 2007 per le società e del 30 giugno 2009 per i dirigenti. Da parte di Palazzi non c'è stato nessun ritardo, l'esposto è arrivato quando la prescrizione era già scattata. "La Procura federale, com’era suo dovere, ha certificato l’avvenuta prescrizione, con una relazione finale che resta -in ogni caso- un documento di chiusura di indagini, non è una sentenza, perché le sentenze le fanno i giudici, in questo caso gli organi della Giustizia sportiva, e non i procuratori che hanno un altro compito. Non resta che attenersi alla sentenza del Tribunale Napoli e alla decisione del Tnas che rimane di una chiarezza assoluta e dà atto alla FIGC della piena correttezza dei suoi comportamenti”.