Seminario Figc.Ussi: confronto aperto sulle problematiche del calcio
lunedì 30 gennaio 2012
Primo giorno di lavoro al 5° seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi “Il calcio e chi lo racconta”, organizzato dalla FIGC in collaborazione con l’USSI. Un confronto aperto su argomenti di estrema attualità, davanti ad una platea numerosa e partecipativa.
Il primo intervento della giornata, dopo i saluti del direttore generale della FIGC Antonello Valentini e del presidente dell’USSI Luigi Ferrajolo, è stato quello di Andrea Traverso, responsabile delle licenze per club della UEFA, che ha illustrato i principali cardini del fair play finanziario introdotto dalla UEFA, soffermandosi in particolare sul pareggio di bilancio, sull’organo di controllo competente e sulle possibili sanzioni applicabili
La gestione del gruppo e le modalità di costruzione di un progetto tecnico di valore sono stati gli argomenti degli interventi del ct della Nazionale Cesare Prandelli e di quello della nazionale italiana di basket Simone Pianigiani. Molte le analogie negli interventi dei due allenatori: dall’importanza della condivisione del progetto con i giocatori, all’assegnazione di ruoli e responsabilità ben definite, al rispetto di un codice comportamentale interno, fino all’importanza delle risorse umane da affiancare nella costruzione del gruppo. “Quando abbiamo iniziato il nostro percorso – ha sottolineato Prandelli – al di là dei risultati, l’obiettivo era quello riavvicinare la gente alla nazionale: se un giocatore si
comporta in maniera non corretta è giusto che non venga convocato. Quando sono arrivato la Nazionale non era amata e non capivo il perché. Abbiamo fatto alcune cose per invertire questa tendenza. I giocatori hanno la responsabilità di passare dei minuti con la gente, non deve essere un lavoro ma deve venire automatico. A proposito del codice etico, voglio fare i complimenti ai dirigenti della Roma per il caso Osvaldo: dopo il litigio con un suo compagno non lo hanno convocato ed hanno fatto un lavoro per tutti, dovrebbe essere facile seguire questo comportamento. Avere dirigenti consapevoli può essere un vantaggio”.
Il pomeriggio è iniziato con l’intervento del Coordinatore delle Squadre Giovanili Arrigo Sacchi, assistito dal suo vice Maurizio Viscidi, in cui l’ex ct della Nazionale ha indicato le nuove tendenze del calcio giovanile europeo mettendole a confronto con la situazione dei nostri vivai. Un confronto non privo di carenze per i nostri giovani calciatori che mancano, rispetto ai loro colleghi continentali, di intensità, di collettività, di padronanza e serenità nel gioco. “All’estero – spiega Sacchi – si gioca un calcio di alta intensità, più generoso, un calcio collettivo, con padronanza del campo e del gioco, passaggi corti, pressing a partire dagli attaccanti, soprattutto si cerca di arrivare al risultato tramite il gioco. Siamo un po’ preoccupati, ma anche convinti di aver individuato le problematiche del calcio italiano”.
Delle linee guida della sua gestione di responsabile della Can di serie A ha parlato Stefano Braschi: “Gli obiettivi principali sono quelli di creare una classe arbitrale forte e coesa e, in campo, lasciar giocare di più: fischiare meno, ma pretendere il rispetto delle regole”
Riforma dei campionati e ristrutturazione degli stadi: sono questi due dei punti di maggiore rilevanza toccati dal presidente della Federcalcio Giancarlo Abete nel suo intervento sul futuro del calcio italiano con cui si è chiusa la prima giornata di lavori.
Il programma di domani:
- ore 10,00-11,30 – “Nazionali e Coppe, così cambieranno i calendari europei”, intervento di Giorgio Marchetti, Direttore delle Competizioni Uefa
- ore 11,30-12,30 – Conclusione del seminario con l’intervento di Gianni Letta su “L’autonomia dell’ordinamento sportivo, una garanzia per il sistema”
- ore 12,30-13,00 – Saluti del Presidente del Coni Giovanni Petrucci, del Presidente della Figc Giancarlo Abete e del Presidente dell’Ussi Luigi Ferrajolo
Nella foto: da sinistra il ct della nazionale italiana di basket Simone Pianigiani e il ct dell’Italia Cesare Prandelli nel corso del seminario Ussi-Figc