Serie B e CAN B nel segno della collaborazione: obiettivi comuni e qualità
martedì 18 marzo 2014
“La resa degli arbitri dipende anche dalle condizioni nelle quali permettiamo loro di operare quando scendono in campo”: un concetto, quello espresso dal Presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, che rappresenta in maniera chiara come la qualità della prestazione e dello spettacolo calcistico, siano strettamente correlati al fair play, nel rispetto dei ruoli. Sulla linea del confronto costruttivo volto ad approfondire temi di carattere tecnico e organizzativo, il tradizionale incontro annuale tra dirigenti, allenatori e capitani dei 22 club di Serie B con i vertici dell’AIA e della CAN B, svoltosi oggi presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano alla presenza del Presidente federale Giancarlo Abete, è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla stagione sin qui disputata, analizzarne le problematiche emerse, chiarirne i contorni per delineare una strategia comune tale da assicurare un finale di stagione di alto profilo.
La linea del dialogo tra le parti strutturato su dati statistici, filmati, a dimostrazione di una rinnovata modalità di comunicazione e della volontà di superare determinate criticità: “In Serie B si lavora con serenità – ha sottolineato il presidente dell’AIA Marcello Nicchi – tuttavia c’è un problema grosso inerente all’alto numero di giocatori ammoniti, 1.600, con 97 espulsi e 74 allenatori allontanati. È un aspetto sul quale lavorare. Abbiamo chiesto ai club di provare a diminuire questi dati del 30% da qui alla fine del campionato. Sarebbe il successo del calcio. Facciamo il terzo tempo – ha chiosato il numero uno dell’AIA – ma all’inizio della partita, guardandoci negli occhi per capire che gara andremo a giocare”.
Ad illustrare nel dettaglio i parametri del confronto e le modalità di interazione tra club e CAN B, è stato il designatore Domenico Messina. “E’ un meccanismo che sta progressivamente entrando a far parte della nostra cultura calcistica e che si focalizza sull’obiettivo comune di offrire uno spettacolo sempre più decoroso. L’iniziativa di mandare gli arbitri nei club è stata un successo che speriamo di poter ripetere. L’alto numero di falli commessi testimonia il livello e la qualità dell’agonismo: più si gioca e più c’è spettacolo. Molte ammonizioni (5,2 a partita) si verificano per motivi evitabili, e sulle espulsioni dirette per offese all’arbitro, varrebbe la pena fare una riflessione” – afferma Messina, sottolineando come, in ogni caso, il livello dei provvedimenti in Serie B sia in linea con le altre realtà europee.
Una breve riflessione è emersa infine in merito ad un’ipotesi di rivisitazione dell’attuale suddivisione tra CAN A e B elaborata dalla Lega Serie B: “Nessuna invasione di campo – ha tenuto a precisare Abodi - ma solo una proposta che portiamo all’AIA con l’obiettivo comune di far crescere anche gli arbitri attraverso un rapporto aperto tra CAN A e B”. “La separazione è espressione della volontà delle Leghe – ha ricordato Nicchi – le quali hanno l’obbligo di difendere i propri gruppi dal punto di vista strutturale e di crescita”.
A margine dell’incontro, il Presidente della Federcalcio ha fatto brevemente il punto sul futuro del Commissario tecnico Cesare Prandelli. “Non c’è ancora un appuntamento fissato – ha detto Abete – ma c’è fiducia da parte della FIGC che possa continuare il percorso assieme. Mi sembra che ci siano manifestazioni di disponibilità sia da parte nostra che del CT che ha apprezzato la nostra volontà di verificare il progetto tecnico, e ho avuto la percezione di una volontà di andare avanti assieme al di là del risultato del Mondiale, che in ogni caso spero sia positivo. Sarebbe auspicabile definire tutto prima della partenza per il Brasile”.
Nella foto: da sinistra il designatore della Can B Messina, il presidente dell’Aia Nicchi, il presidente della Figc Abete e il presidente della Lega di serie B Abodi