Successo a Cesena per "Razzisti? Una brutta razza". Il calcio contro l’emarginazione
giovedì 18 giugno 2015
"Ho gareggiato con atleti di tutto il mondo e non c'era spazio né logica per potermi differenziare su un piano razziale con asiatici, bianchi o neri. L'unica differenza nell'atletica era il colore della medaglia: se prendevi l'oro eri la più brava di tutti".
Discriminazione e sport, binomio che sul campo di gara non trova quasi mai spazio, ha ricordato Fiona May, Coordinatore della Commissione FIGC per l'Integrazione, protagonista assieme al Ct della Nazionale Femminile Antonio Cabrini, all'arbitro internazionale Nicola Rizzoli, all'ex attaccante di Cesena, Milan e Roma Massimo Agostini e al medico-chirurgo Kossi Komla-Ebri della quinta tappa del talk educativo "Razzisti? Una brutta razza" condotto da Antonello Piroso, andata in scena con grande successo al Teatro Verdi di Cesena.
L'esempio dell'atleta quale antidoto al razzismo e modello di emancipazione: Fiona ha evocato figure come Tiger Woods capaci di "eliminare e mettere sottosopra il mondo del golf, visto nell'immaginario collettivo come un mondo 'bianco'", o come le sorelle Williams nel tennis che attraverso i loro successi hanno compiuto un passaggio fondamentale per le generazioni future.
"Quando raggiungi l'apice del successo ti viene concessa qualsiasi cosa e la diversità di colore o razza non ha alcuna importanza" - segnala Antonio Cabrini. "La clip "No to Racism" realizzata dalla UEFA va proprio in questo senso: non penso che il calcio sia pervaso di razzismo, piuttosto c'è una frangia di delinquenti che approfitta del calcio per conquistare visibilità. Qui tutto è amplificato: certi episodi accadono anche perché attraverso questo palcoscenico planetario è possibile esaltare comportamenti demenziali che garantiscono visibilità ai suoi protagonisti".
Una visione condivisa anche da Massimo Agostini, bomber del calcio cesenate protagonista di palcoscenici prestigiosi della Serie A nel ventennio '80/'90 ("Purtroppo nel calcio episodi del genere sono sempre esistiti. L'educazione sportiva da noi in Italia, e non da oggi, viene curata troppo poco"), e dall'arbitro Nicola Rizzoli: "La diversità fa paura, e negli stadi spesso accade che la maggioranza del pubblico contrasti sonoramente questi episodi. Iniziamo a vedere segnali incoraggianti".
Al termine dello show al Teatro Verdi, sono stati premiati i 116 giovani calciatori del "Progetto Rete!", iniziativa dalla FIGC nata dall’incontro tra alcuni coordinamenti regionali del Settore giovanile e Scolastico e 24 centri di accoglienza che ospitano giovani migranti. Ad aggiudicarsi il Mini-torneo a 7, che ha completato un percorso di formazione sportiva sotto la guida del Settore Giovanile e Scolastico, è stata la Rappresentativa della Sicilia, sulle concorrenti Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna, Molise, Friuli Venezia Giulia e Basilicata.
"Razzisti? Una brutta razza", il percorso di responsabilità sociale che la FIGC compie al fianco delle future generazioni, iniziato lo scorso febbraio con gli appuntamenti di Firenze, Torino, Catanzaro, Bari, e che ha visto sinora coinvolti oltre 3.500 mila ragazzi raccogliendo il plauso della UEFA, si concede un meritato periodo di vacanza per riprendere dopo la pausa estiva.
Il talk di stasera ha fatto da apripista al lungo weekend cesenate all’insegna del ‘calcio positivo’, del confronto per schiudere una finestra sugli scenari futuri che "KickOff 2015”, il ‘think tank’ di tre giorni organizzato dalla Federcalcio per discutere in maniera trasversale di idee, contenuti e progetti orientati all’innovazione, che prenderà il via domani presso l'Orogel Stadium.