Tavecchio difende gli arbitri: “Hanno un compito gravoso, le tensioni vanno evitate”
lunedì 23 marzo 2015
In un clima sereno e collaborativo si è svolto a Roma il tradizionale incontro della CAN A tra arbitri, dirigenti, calciatori e allenatori di Serie A durante il quale sono state affrontate problematiche organizzative e di natura tecnico-disciplinare. Dati e statistiche (clicca qui per consultare il documento) indicano che sono diminuite le ammonizioni, sono rimaste invariate le espulsioni, mentre il numero dei rigori fischiati nel campionato italiano risulta in linea con quello francese e quello spagnolo e con le gare di Champions League, ma superiore a Bundesliga e Premier League. “I dati lo confermano – ha dichiarato il numero uno dell’AIA Marcello Nicchi - gli arbitri sbagliano come sbagliano i calciatori quando tirano in porta e non segnano”.
Il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio, che ha partecipato all’incontro insieme con il Direttore Generale Michele Uva, ha difeso la categoria arbitrale dalle ultime polemiche, legate soprattutto alla gara di ieri sera tra Napoli e Atalanta: “Il calcio raccoglie tensioni di ogni tipo, da quelle sociali a quelle economiche, che spesso mettono in secondo piano l'aspetto sportivo. In questo momento invece, soprattutto in Europa, il calcio italiano ha raggiunto risultati importanti (qualificazione di tre squadre ai Quarti di finale di Champions League ed Europa League, ndr), dobbiamo concentrarci sulle cose che fanno migliorare il nostro livello e non abbiamo bisogno di tensioni che scaturiscono dagli arbitraggi. L'arbitro – ha proseguito Tavecchio - svolge un compito gravoso e lo fa con il massimo impegno, la FIGC è garante del lavoro svolto dai direttori di gara come degli interessi delle società. L'errore va accettato, un arbitro può sbagliare così come sbagliano un dirigente, un allenatore o un calciatore”.
E, sempre in tema di polemiche, Tavecchio è intervenuto su quella nata dopo le convocazioni degli oriundi Vazquez ed Eder: “Se uno è convocabile può giocare in Nazionale, il discorso è chiuso. Con un oriundo abbiamo vinto il Mondiale del 2006 – ha ricordato il presidente federale riferendosi a Camoranesi - e Conte ha libertà assoluta di individuare le persone che hanno la titolarità di giocare. Si parla tanto di ‘ius soli’ sportivo e poi si discute per queste due convocazioni”.
Tavecchio è stato interpellato anche sulla contestazione subita dalla Roma sotto la Curva Sud dopo la sconfitta in Europa League contro la Fiorentina: “La mia opinione è che non è conveniente che la una squadra vada a trattare con i tifosi appesi sulle tribune”. Al portiere giallorosso Morgan De Sanctis, che ieri ha lamentato l'assenza delle istituzioni nell'episodio specifico, ha risposto che “bisogna stabilire cosa intenda per istituzioni. Sull'argomento la Federazione non si è espressa e mi pare che De Sanctis abbia chiesto di venire giovedì prossimo in Consiglio Federale per parlare della questione”.
Il Direttore Generale Michele Uva è intervenuto sul ‘caso Parma’: “Ha fatto riflettere tutti. L'importante è che termini tranquillamente il campionato, poi sarà compito della FIGC emanare norme in modo che casi come questo non accadano più”. Uva, che domani sarà a Vienna per rappresentare la Federazione al Congresso UEFA che eleggerà di nuovo Michel Platini alla presidenza, ha in proposito sottolineato che “la FIGC è attenta alle politiche europee, il prossimo Campionato Europeo in Francia avrà la tecnologia e gli arbitri di porta a quanto pare. L'Italia testerà entrambe le cose, penso sia giusto fare questa sperimentazione e che gli arbitri abbiano strumenti che aiutino i sei in campo. Questo darà più serenità al pubblico e agli stessi giocatori”.