Il calcio come strumento di pace, di integrazione e fratellanza: è questo il significato dell’esperienza vissuta giorno dopo giorno dai giovani calciatori ebrei, cristiani e musulmani del Roma Club Gerusalemme, oggi in visita nella sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio di via Allegri. Un messaggio al quale non ha fatto mancare il suo plauso personale e quello dell’intera FIGC il presidente Carlo Tavecchio, ricevendo nella sala del Consiglio Federale 36 bambini, accompagnati dal Senatore Francesco Giacobbe, e tutta la delegazione della società capeggiata dal vice presidente Samuele Giannetti.
 
“Ovunque nel mondo, quando una palla rotola i bambini la rincorrono per darle un calcio. La forza di questo sport è la sua universalità e la vostra passione ne è un limpido esempio”, così ha accolto i bambini il presidente Tavecchio. “Nel calcio trovate valori importanti – ha continuato nel suo saluto – come il rispetto, il gioco di squadra e l’amicizia. Siate custodi di questi insegnamenti anche fuori dal terreno di gioco”.
 
Nel corso della loro visita a Roma, i ragazzi di Gerusalemme hanno partecipato al torneo organizzato dal Maccabi Italia e, prima di ripartire, non si sono fatti sfuggire la possibilità di scattarsi una fotografia davanti alle Coppe del Mondo vinte dagli Azzurri. “Questo gruppo di giovani – ha affermato Giannetti – può e deve rappresentare un futuro migliore nella regione in cui viviamo, gettando le giuste basi per un confronto aperto e sincero grazie al gioco del calcio. Meglio incontrarsi oggi su un campo d’erba che domani su un campo di battaglia”.
 
Carlo Tavecchio e Samuele Giannetti si sono dati appuntamento al prossimo mese di settembre a Gerusalemme in occasione della gara Israele-Italia valida per le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018.